Pochi giorni fa è uscito Lettere scambiate, ep da quattro tracce dei Minnie’s, band milanese assente dalle scene da tre anni che in questo lavoro racconta di se stessa, di Milano, di arte e di altre scoperte.
Minnie’s traccia per traccia
Partenza molto soffice per E Ora?, che apre il disco e si irrobustice via via, evidenziando le componenti indie del suono della band. Il percorso del testo punta sull’autobiografico, mentre il drumming sale di colpi, per arrivare a un finale con tratti psichedelici.
Voglio scordarmi di me invece fa un ingresso piuttosto roboante e “sporco”, per poi ripulire il suono piano piano, lasciando larghi spazi di contemplazione strumentale. Per andare via viaggia sui sentieri tracciati dalla chitarra, rimanendo sospesa tra malinconia e rabbia.
Dopo un brevissimo intermezzo strumentale intitolato “,”, in modo piuttosto appropriato, arriva il sorprendente ottimismo di Lontano, veloce e intensa, con qualche spruzzata di new wave, di nuovo la batteria in buona evidenza, memorie di rock anni Novanta sparse qui e là.
Forse il difetto principale di questo ep (di molti ep) è che finisce troppo in fretta: è evidente come i Minnie’s siano ispirati e intenzionati a comunicare con una certa urgenza e spesso veemenza. Si possono vedere queste quattro canzoni come un antipasto di migliori cose a venire, o anche come una piccola opera significativa a sé stante.