Recensione: The Falls, “Mind the Gap”

the fallsNati nel 2014 come duo acustico, The Falls dimostrano come sia necessario adattarsi al cambiamento: Riccardo Alemanno (chitarra, piano e composizione) e Francesco Lattes (voce e composizione) hanno completato la line-up con gli ingressi di Aurora Di Rocco alla batteria, Nello Castellano al basso e Simone Fedi alla chitarra; la band entra in studio a giugno 2015 per registrare il debut album Mind The Gap.

The Falls traccia per traccia

Si parte da un’agile e molto veloce Superman, scelta anche come primo video. Le sonorità indie sono presenti, ma si sceglie un lato non troppo pesante, anche se, per esempio, nella seguente Homesick i ritmi si fanno più serrati e l’atmosfera leggermente più cupa. Arriva da lontano It’s Up to you, con sonorità sintetiche subacquee che introducono a un pezzo piuttosto pop (o synth-pop) sulle prime leggermente malinconico e poi ritmato e deciso.

Semplice e rapida Let the Music be your Saviour, che corre via lasciando spazio ai bassi di Run Away, dallo stile piuttosto british. Con Beware of the empty le atmosfere si fanno più tese, e accolgono qualche influenza di rock più consistente, ospitando passaggi più enfatici e ricchi di pathos.

Sciolto il passo di Just to Make it Clear, che però presto sale di colpi e si tuffa in acque non lontane da quelle di certi brani dei Killers. Un pianoforte da ballata classica riempie le note di Alive, melodica e struggente (troppo?). Ci si riprende in fretta con The Call, in cui un drumming molto determinato fornisce la spina dorsale di un pezzo che alterna momenti soft ad altri più decisi.

Il disco si chiude con Running out with me, che dopo una partenza molto serrata, si concede divagazioni quasi teatrali, che alternano il percorso di uno dei brani più originali del disco.

Il debutto di The Falls è piacevole e contrassegnato da una certa varietà di ispirazioni pur mantenendosi all’interno di uno stile riconoscibile.

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