Trent’anni di Rock Contest: nel 2018 la manifestazione di Controradio, di cui TRAKS è anche quest’anno orgoglioso media partner, arriva a un compleanno importante e di prestigio. Per saperne di più abbiamo rivolto qualche domanda a Giuseppe Barone, direttore artistico del concorso.

Rock Contest compie 30 anni: come avete deciso di festeggiare questo traguardo?

E’ davvero un traguardo importante, soprattutto vista la buona salute e la grande credibilità di cui gode la nostra manifestazione. Da quando abbiamo cominciato si può dire che è davvero “cambiato il mondo”, soprattutto per quanto riguarda la musica alternativa o emergente.

Per questo abbiamo deciso di raccontare trent’anni di cambiamenti nella musica italiana attraverso un documentario che ne racconti la storia vista attraverso la nostra particolare visione. La regia del documentario è stata affidata all’ottimo Giangiacomo de Stefano, quello di “Rotte Indipendenti”.

Quali saranno le novità dell’edizione 2018?

giuseppe barone, rock contestOgni anno la vera novità sono i nuovi gruppi in gara, che ci permettono di scattare una istantanea dello “stato dell’arte” delle nuove proposte in fatto di musica emergente. Per la serata finale poi stiamo lavorando a un evento davvero speciale, che chiude in qualche modo un “ciclo”, ma ne riparleremo nei prossimi giorni.

Perché la band X o l’artista Y, di fronte alla pluralità di concorsi che si vedono in giro, dovrebbe scegliere proprio Rock Contest?

In tutta onestà non vedo tutto questo fiorire di concorsi trasparenti e credibili che non cerchino di lucrare sulle band tramite alte quote di iscrizione o strani meccanismi di vendita di biglietti. Ecco, noi siamo lontanissimi da queste dinamiche, come siamo lontanissimi dalla dimensione dei talent show.

Partecipando al Contest (che vuole essere più una grande vetrina più che di una competizione agonistica) le band sono messe nelle migliori condizioni possibili di visibilità (mediatica e nei confronti degli addetti ai lavori), inseriti in un percorso di crescita delle proprie capacità performative, e con molte possibilità di ottenere premi significativi per la propria crescita artistica e professionale (stiamo parlando di un monte premi di circa 10.000 euro).

Del resto ne non fosse così credibile e trasparente personaggi come Dario Brunori, Patti Smith, Alberto Ferrari (Verdena), Piero Pelù, Manuel Agnelli, Cristina Donà, Luciano Ligabue, Andrea Appino (Zen Circus), Dente, Lodo Guenzi (Lo Stato Sociale), Rachele Bastreghi (Baustelle), o realtà come Sugar, Picicca, Woodworm, Audioglobe, non avrebbero collaborato con noi e a titolo completamente gratuito.

Sono già arrivate adesioni? E c’è già qualcuno che si segnala, senza andare troppo nello specifico?

Ovviamente sì, ma di più non posso davvero dire, mi chiudo in un opportuno “silenzio stampa” .

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