Rusvelt: dai Goonies alla critica sociale
Stiamo ospitando il free download della loro Rigenerazioni e abbiamo già parlato del loro ep Milk esattamente qui, perciò non sono certo degli sconosciuti. Abbiamo però deciso di effettuare un’intervista con i Rusvelt per parlare del loro esordio, della loro musica e di parecchio altro.
Mi potete raccontare la vostra storia fin qui?
Ci siamo formati un paio di anni fa e abbiamo cominciato a buttare giù idee, canzoni, testi, bozze. Avevamo bisogno di capire dove volevamo andare a parare. In questo è stato fondamentale Giuseppe Salvadori, nostro amico “fraterno” che lavora come tecnico del suono alle Officine Meccaniche. Lui è stato bravo a predicare calma, elemento fondamentale a Milk EP, un disco che ci piace davvero. Nel frattempo abbiamo suonato un po’ in giro e abbiamo anche trovato un’etichetta, Bananophono, una neo nata che però ci sta dando una bella mano!
Qual è la storia delle lavorazioni di “Milk”, visto che il singolo omonimo è uscito circa un anno fa? Ci sono state difficoltà nel percorso?
L’apoteosi della calma di cui parlavo: a marzo 2014 abbiamo inciso 4 pezzi alle Officine, poi in estate siamo tornati su a registrare le voci e abbiamo deciso di tenere solo due di quei quattro. Poi ci è capitato di suonare in apertura agli Zen Circus e ci sembrava una cosa molto brutta presentarsi senza nemmeno un brano. Così abbiamo pubblicato Milk, ben consapevoli che l’Ep sarebbe arrivato molto tempo dopo. In ogni caso la svolta è stata la possibilità di registrarci da soli (anche questo consiglio di Giuseppe Salvadori), così in soli 2 mesi abbiamo messo giù altri 6 pezzi, dai quali abbiamo scelto N.Night e Rigenerazioni per chiudere l’EP.
Rusvelt: riscoprendo gli ’80
Il vostro ep è ricco di sonorità che, per età, non potete aver vissuto “in diretta”. Mi riferisco soprattutto al synth pop degli anni Ottanta: come siete venuti a contatto con quel tipo di musica? Chi sono i vostri punti di riferimento musicali?
Be’, sicuramente è vero che non le abbiamo vissute in diretta, ma di riflesso credo che le atmosfere anni 80 abbiano una coda che dura fino alla metà degli anni novanta. Penso a film come I Goonies, La storia infinita e simili; credo che le colonne sonore di questi film abbiano predisposto i giovanotti di quegli anni a un ascolto appassionato di certe atmosfere.
Poi “da grandi” abbiamo esplorato anche la restante parte degli anni ’80: da Battiato a Lucio Dalla grazie alle audiocassette della mamma, dai New Order agli Stone Roses grazie a sorelle maggiori esperte di musica. Abbiamo poi dei punti di riferimento più attuali, alcuni dei quali hanno anche rivisitato le sonorità 80’s: Arcade Fire, The Strokes, the Whitest Boy Alive, Foster the people.
Come nasce “Rigenerazioni”?
Rigenerazioni è la nostra canzone di critica sociale. Tendenzialmente nelle nostre canzoni cerchiamo di parlare di noi, delle nostre vite da “montanari” in via di sviluppo e siamo abbastanza restii all’analisi sociale . Rigenerazioni è l’eccezione, risale a due anni fa e abbiamo modificato molto sia il testo che la musica, registrarci da soli ci ha offerto una libertà bellissima. Poi quando abbiamo inciso i cori che accompagnano tutta la prima strofa ci siamo gasati da matti!
L’ep è un’entità a sé stante oppure la si può considerare come un’anticipazione di un lp prossimo venturo? Avete già le idee chiare in merito?
Abbiamo già sei nuovi pezzi nell’hard disk, nel mese di luglio contiamo di completarli e poi cominceremo a registrarne altri, che stiamo già suonando dal vivo. Insomma l’ep è il preludio di un lp che speriamo di completare entro fine anno. Siamo fiduciosissimi!!