Salvo Mizzle, “Little Songs For Little Humans”: recensione e streaming
Il cantautore pugliese Salvo Mizzle torna a sorpresa con un album inaspettato tutto in inglese. Little Songs For Little Humans è un mini album di una ventina di minuti realizzato totalmente con un cellulare nella mansarda di casa sua. Cinque tracce concepite e registrate in pochi giorni cavalcando l’onda emozionale di questo periodo in quarantena.
Salvo apre la porta di casa, ci fa entrare, stappa una bottiglia di vino e ce ne versa un bicchiere. Odori, suoni della quotidianità e rumori provenienti dall’esterno fanno da cornice a un’atmosfera musicale rarefatta, intima e introspettiva. Non solo leggerezza ma anche pensieri ridondanti, tarli, circoli compulsivi. E’ una ricerca continua tra abbracci e preoccupazioni.
“LSFLH” fa da ponte aspettando di riprendere le registrazioni del nuovo album in studio “Fanni Carosello” (terzo album ufficiale dopo “Via Zara” 2013 e “Belzebù pensaci tu” 2016) interrotte per l’emergenza COVID.
Salvo Mizzle: “La chitarra, una mansarda, un programmino scaricato sul cellulare per registrare e aggiungere qualche suono qua e là, google translate come aiutante per la traduzione dei testi e la voglia di tornare a fare musica con la spensieratezza e la semplicità di una volta. LSFLH è calmo, sporco, impreciso e delirante… E’ tutto quello che volevo. E’ tutto ciò che troverete qui dentro.”
Salvo Mizzle traccia per traccia
Uccellini che cinguettano e una chitarra profonda per Dogs and Birds, brano di apertura dell’ep.
Si arricchiscono le sonorità, ma con delicatezza, grazie a Bitter Meal, che aggiunge la voce che canta in modo sommesso, per un brano che suona più dolce che “bitter”.
Bright Morning è un breve ma significativo intermezzo che sembra davvero rispecchiare, con chitarra e pianoforte, la luce di un mattino.
Violino e una voce automatica in inglese che recita la lista della spesa in Come back soon (Shopping List), con molta concentrazione su “wine”, “beer”, con una curiosa “amucina” che spunta a un certo punto.
Si chiude con Kicked the Truth, leggermente più composita a livello sonoro ma vibrante dalla prima all’ultima nota, in un passaggio organico e ponderato.
La realtà della quarantena ha prodotto un sacco di immondizie musicali, diciamolo con Battiato. Ma per fortuna c’è ogni tanto modo di evadere con piccoli gioielli come questo.
Salvo Mizzle veste gli abiti del songwriter, concentra in poche canzoni e in pochi minuti le sensazioni della Fase 1 (ma probabilmente anche di molte Fasi 0 precedenti), senza esagerare con ottimismo o pessimismo, e regala sensazioni particolarmente intense e significative.