Sanremo 2022: Cronache dal divano – la Finale
Che vuoi dire ad Amadeus? Non solo ha fatto ascolti travolgenti, ha governato (e a volte cavalcato) le polemiche senza scomporsi, ha anche fatto a meno di Fiorello che era stato immancabile nelle prime due edizioni. Quasi inevitabile la candidatura a dirigere anche il Festival 2023, a meno che da qui all’anno prossimo non avvenga qualcosa che scombinerà le carte. Ma ci si penserà a tempo debito.
Ora le nostre Cronache dal divano si avviano alla serata finale con un buon livello di canzoni, anche se un po’ meno indie rispetto agli anni scorsi. Se una critica gliela vogliamo fare, e ovviamente vogliamo, è che a parte Sangiovanni e Blanco, forse i ragazzi sono quelli che hanno deluso di più quest’anno. Solida la tenuta dei veterani, pochi i cantautori, ma del resto da Tenco a Truppi si tratta di razza che ha trovato fortune scarse qui sotto le palme.
Fabio: Vediamo come andrà la finale, che sta per partire. Ma prima di tutto avrei una domanda per la Sanremologa. Chi vince? Anzi facciamo che mi dici tutto il podio?
Chiara: Podio per me o podio per come andrà?
Fabio: Tutti e due.
Chiara: Per come andrà credo Mahmood e Blanco, Elisa e Morandi. Per come vorrei di cuore Rappresentante, Elisa e Mahmood a sto punto. Sono canzoni da Festival. E non ci sto mettendo le mie preferite perché da Festival non sono.
Fabio: Il mio podio, anche se non me l’hai chiesto perché non sei gentile, è uguale al tuo ma con una sorpresa Irama al terzo, sospinto dal televoto. Le tre canzoni che mi sono piaciute di più, ordine sparso, invece sono Truppi, Rappresentante e MahmBlanco.
Chiara: Ma il mio podio non sono quelle che mi sono piaciute di più. Irama al posto di Morandi lo scambierei molto volentieri in realtà. La sto cantando da stamattina.
Fabio: Ma tu sei Sanremologa, io invece sono uno qualsiasi e quindi faccio quello che mi pare. Qui comunque si comincia con l’inno e la marcia. Ci si prepara alla guerra in Ucraina, a occhio. Amadeus comunque dice che la differenza di voti fra i concorrenti è minima, mentendo.
Chiara: Dici eh? Magari avremo un ribaltone.
Fabio: Ci credo poco. Ma stiamo a vedere. Il primo a salire in pista è Matteo Romano. Che non so quanto spesso rivedremo su palchi simili.
Chiara: Però sai che alla fine tra i giovani è uno di quelli che preferisco? E ormai ste benedette canzoni le so a memoria.
Fabio: A me non è diventato Virale invece. Ma non nego che abbia un suo perché. Però diciamo che il palco di Sanremo giovani poteva proporre ben altro a mio parere. Ci abbiamo messo un po’ ma alla fine i fiori si danno a tutti. Era la soluzione più semplice.
Chiara: Che peraltro già si faceva così un tempo no?
Fabio: Dipende da quando dici: è stato per anni solo alle donne. C’è la Giusy comunque, con altre e più vaste prese d’aria nel vestito.
Chiara: Il migliore indossato finora senza dubbio. Peccato che sia spompatissima.
Fabio: Sarà colpa del megafono? Oppure la svolta reggaeton le ha tolto gran parte del fiato. In ogni caso, come forse si è capito, non è fra le mie prefe. Così come Rkomi, tutto vestito di pelle. Ci si aspettava parecchio di più da lui.
Chiara: Io non avevo aspettative su Rkomi in realtà, mi urta abbastanza il sistema nervoso e non migliora ascoltandolo.
Fabio: Si fa una passeggiata in platea, anche se dopo la bicchierata di Grignani di ieri sera nessuno si impressiona più per così poco.
Chiara: Che accattivante ritornello Insuperabile.
Fabio: Tra l’altro ha un’uscita tipo Aiello in finale l’anno scorso, in cui dice che ce la mette tutta anche se non prende tutte le note. E poi Amadeus lo prende per il culo e lui è imbarazzato. E il momento cringe della serata ce lo siamo già speso.
Chiara: Il primo momento cringe.
Fabio: Hai molto ragione. Ora arriva la Ferilli e Amadeus la presenta un po’ come se fosse una specie di Rita Levi Montalcini o giù di lì. E lei arriva e lo percula come se non ci fosse un domani.
Chiara: Be’ la Ferilli alla fine ci piace abbastanza.
Fabio: Ma anche molto.
Chiara: Iva non fa le scale ma arriva con il solito appeal e la voglia di scambiare battute. Creiamo un profilo Tinder per la Zanicchi e lasciamola libera di amare.
Fabio: Credo sia il caso. Sempre che non l’abbia già fatto in autonomia. Un po’ teso Aka7even. Che per prudenza sotto la giacca ha messo una cotta di maglia come quella che usavano i Normanni nelle invasioni.
Chiara: Mi ricordo che a Fantaghiró Kim Rossi Stuart aveva una maglia uguale.
Fabio: Si getta anche in ginocchio Aka, ma non per chiedere scusa per la canzone.
Chiara: Peccato. Un po’ di scuse dovrebbero arrivarci, ma per le stecche. La canzone alla fine scorre.
Fabio: Ma mi sa di troppo acerbo per questo palco. Cosa che non si può dire per Massimo Ranieri che arriva ora.
Chiara: Ancora strass stasera. Tutti super eleganti.
Fabio: Ehi, è la finale di Sanremo. Posso dire che dei tre grandi vecchi di questa edizione Ranieri è quello che mi ha convinto di meno?
Chiara: Anche a me. E in realtà lo ho apprezzato molto più della Zanicchi nella vita.
Fabio: Anch’io, e forse proprio per questo. Dalla Iva non mi aspettavo granché, da Ranieri un po’ di più.
Chiara: E invece. Magari scappano insieme.
Fabio: Ma sì, inventiamo un lieto fine per questo Festival pieno di cuori infranti.
Zia Mara fa punto per se stessa
Fabio: Noemi ha rotto uno specchio e invece di incassare i sette anni di sfiga ha deciso di indossarlo.
Chiara: Sta bene però anche stasera.
Fabio: E la canzone però rimane lì. Fra quelle che non ti piacciono troppo, non ti dispiacciono troppo, ma fra due settimane te la sei dimenticata.
Chiara: Sì, alla fine non è male sta canzone ma non decolla mai.
Fabio: E sì che può andare sulla Luna pur di non dire ti amo. Comunque mi facevo due conti e credo di non aver ancora parlato bene di una canzone una, stasera. Andrò avanti così fino alla fine? Ma ecco zia Mara (Venier) in persona. E Fabrizio Moro che aggiunge qualche brillantino al vestito delle sere precedenti e sceglie il mutismo nei confronti di Amadeus.
Chiara: Fa punto per se stessa zia Mara?
Fabio: Dev’essere tipo tana libera tutti.
Chiara: Fabrizio è stato molto muto. Meno male che non l’ho preso in squadra. Resta sempre nel suo posto nel mio cuore ma un po’ meno dopo questo Sanremo. Peccato. Una canzone così la scrive in 10 minuti, può fare molto meglio.
Fabio: Attenzione alla Orsetti critica con Moro. Vedi delle volte le sorprese che sa regalare il Sanremo. Intanto anche Dargen D’Amico schiera la cotta di maglia. Ma a fine serata partono per le Crociate?
Chiara: Dopo l’inno d’Italia hai detto che dovevamo andare in guerra, ti hanno preso in parola. Lui farà ballare per i mesi a venire senza sosta, alla fine una rivelazione anche per chi non lo aveva mai sentito nominare.
Fabio: Eh ma Dargen ha regalato una serie di perle che superano la sua performance musicale a prescindere. Dalla critica al governo che non riapre le piccole realtà musicali alla rivelazione che non si toglie mai gli occhiali scuri se non per fare pipì perché gli spiace sporcare, direi che il top di serata potremmo già averlo toccato.
Chiara: Fottitene e balla!
Fabio: Sto zompando sul divano. Anche perché stavolta ha detto “papalina” nel testo.
Chiara: Paraculo!
Fabio: Invidiosa! Comunque Dargen “vincitore” come personaggio.
Chiara: Sì assolutamente. E anche meritato. Qui al locale ci sono occhiali da sole tirati fuori per l’occasione, hai già vinto quando il pubblico ti accoglie così.
Fabio: Sì anche per me ha vinto tutto. Nel frattempo il “non monologo” della Ferilli riscuote molti applausi. Chiuso con abbraccio e foto con il figlio di Amadeus.
Chiara: Il figlio stanotte non dormirà (si può dire?)
Fabio: Eh be’ non dormirei neanch’io. Ma perché Amadeus ogni volta che presenta Elisa deve ricordare che sono 21 anni che non torna a Sanremo?
Chiara: Per farglielo rivincere probabilmente. Penso che lui tifi per lei da come la guarda
Fabio: Ah stai suggerendo una sottotrama avvincente in effetti. Mentre anche l’algida Elisa cade nel discorso Fantasanremo, un altro paio di domande per te: ti rimane in testa questa canzone? E hai voglia di cantarla?
Chiara: Sì. La so a memoria e la canto oggettivamente. E meriterebbe la vittoria per giustizia sociale, sembra sempre l’ospite messa a confronto con chiunque altro.
Fabio: La mia non voleva essere una domanda tendenziosa, giuro. Perché io continuo a trovarla perfetta ma scritta apposta per vincere Sanremo e non per “l’arte” diciamo. Cosa che peraltro è del tutto legittima. Ah ecco che Irama ha fatto a pezzi la rete da pesca della prima sera e se l’è messa addosso.
Chiara: E anche questa la canto. Mi sono rammollita ormai.
Fabio: Canta un po’ di traverso sto ragazzo. Che comunque sa giocare con un po’ di fisicità e interpretazione, niente da dire. Poi a me non arriva neanche se prende il treno, ma questo è un problema mio. Momento con le ginnaste azzurre. Anche se dopo aver perso il derby stasera avrei preferito non sentir parlare di sport per un po’.
Chiara: Però sono state molto brave. Profonda invidia per chi si muove così in scioltezza.
Fabio: Arriva il tuo Michele Bravi. Vestito… boh. Un po’ torero è un po’ Zorro.
Chiara: Michele Bravi sempre elegantissimo, mantella notevole e non per tutti.
Fabio: Be’ devo dire che non so se mi hai convinto tu, Morgan o lui stesso ma alla fine apprezzo l’interpretazione, anche, o forse proprio perché non ha una voce particolarmente potente.
Chiara: Non è potente ma arriva comunque. Bravo.
Fabio: Equivoci floreali per La Rappresentante di Lista.
Chiara: Sono arrivati. Miss the end, rosa ovunque, grazie Dio di averceli regalati.
Fabio: Ah vai sul divino proprio. Ci sta in effetti. Oggi qualcuno diceva che un paio d’anni fa sarebbero stati degli alieni e ora se non arrivano tra i primi tre il pubblico fischia e si incazza. Se non è un miracolo questo. Fanno ballare tutto l’Ariston cantando a cappella e poi facendo partire una sorta di reprise a canzone finita. Mai vista una roba così.
Chiara: Dai su. Tutti a casa!
Fabio: Con le mani con le mani…
Mentre ci facciamo prendere dall’entusiasmo per la Rappresentante, scende Emma.
Fabio: Emma stasera di pizzo e di rete. E anche qui per conto mio si cade nella categoria Noemi: la canzone è buona, anche cantabile, ma come dire finisce lì. Anche lei si concede una passeggiata in platea. Blanco e Mahmood si sono portati le “bici di diamanti”. Siamo a postissimo. Comunque in queste sere si è sottolineata sempre la bravura e la perfezione di Elisa. Ma per continuare su questa che è ormai diventata una disfida, questi ragazzi qui non hanno sbagliato mezza nota.
Chiara: Esibizione Mahmood e Blanco assolutamente in linea con la vittoria annunciata dei due. Emozionanti come sempre, belli come sempre. Che gli vuoi dire?
Fabio: Tocca a Highsnob e Hu che parlano di sogni prima di iniziare a cantare. La testa persa come Oloferne, le scritte in faccia, l’abbraccio finale e la sintonia fra i due ormai le conosciamo. A me comunque i due hanno convinto. E non mi aspettavo niente.
Chiara: Mio padre dice: “HIGHSNOB qualora perdesse la memoria e i documenti sarebbe sempre rintracciabile. Ha tatuato il nome sulla fronte (come una macchina con l targa). Guanti per non lasciare traccia. Abbigliamento boh! Brano 6,5”
Fabio: Tutto giusto. Ma per eventuali amnesie il nome va tatuato al contrario, così lo puoi leggere allo specchio. Diciamolo per gli amici a casa.
Mengoni e gli haters, Chiara hating Sangio
Arriva Marco Mengoni che prima di cantare legge una serie di insulti degli haters e di commenti senza cervello sui social, insieme a Filippo Scotti, l’attore de “La mano di Dio”.
Chiara: Mengoni quando parla spesso lascia il tempo che trova. Qui però come si fa a dargli torto?
Fabio: Be’ intervento attoriale è di livello. Poi canta L’essenziale.
Chiara: Posso dire che è il più bello salito sul palco dell’Ariston? Qui al bar la cantano tutti peraltro.
Fabio: Figurati se mi metto a discutere i tuoi giudizi estetici. Certo a me come cantante è sempre sembrato un filino troppo impostato. In una scala di impostatezza da uno a mille lui sta sul milione.
Chiara: Be’ ma è così. Del suo concerto ricordo solo le urla delle ragazzine.
Fabio: Meno impostato e più spostato Sangiovanni che mette la sciarpa del Milan ad Amadeus (maledetto, ora lo caccio dalla squadra di Fantasanremo).
Chiara: Ben ti sta, così impari a scegliere con la scorrettezza invece che con il cuore.
Fabio: Scusa Invidia, stavo parlando con Chiara, me la ripassi per favore?
Chiara: Tieniti le canzoni da gioco aperitivo al villaggio turistico. È quello che vi meritate.
Fabio: Mueve la colita chica.
Chiara: Esattamente.
Fabio: Qui comunque le farfalle di Sangio se la svolazzano in libertà. Fregandosene un po’ della classifica, che comunque non va male, tanto il pezzo in streaming è già un trionfo. Ma si passa già oltre: hanno ritrovato Mousse T che ieri era sparito. In tempo per dirigere uno sberluccicante Morandi. Gegheghegé.
Chiara: Peraltro sto sbrilluccichio addosso a tutti è voluto evidentemente. Solo Elisa era sobria.
Fabio: È lo scintillante spettacolo, bellezza. È un mio problema se nessuna delle canzoni mi piace stasera più della prima volta che le ho sentite?
Chiara: Questa va bene. Poi dopo ieri un po’ me la sono presa con Gianni.
Fabio: Sì ho visto. Ma avevi le tue ragioni. Qui il Gianni peraltro si è messo anche a cantare Sex Bomb prima di andare via.
Dieci anni dopo la scomparsa è il momento di un omaggio a Lucio Dalla
Chiara: Pensa cosa avrebbe detto Lucio di te che metti Sangiovanni al Fantasanremo.
Fabio: Niente non riesci a superarla sta cosa.
Chiara: Ti salva solo la Rettore che fa le scale.
Fabio: E parla veneto con la Venier e Amadeus. Più che Chimica direi Amarone.
Chiara: E invece vanno via come il pane. Oggi nei negozi e nei locali sanremesi ho sentito solo questa.
Fabio: Chi chi chi chimica. La questione è quella.
Chiara: Il look della Rettore è un po’ inquietante stasera, ma compensa bene la compagna di palco che forse mi risulta la preferita tra le donne.
Fabio: Difficile riprendersi dallo spacco nella gonna bianca di ditonellapiaga. La Rettore invece in versione emo horror new wave. Ma lei si può davvero permettere di tutto.
Chiara: Amo molto anche i rossetti, ma capisco bene il resto della storia.
Fabio: Il duetto musical cabarettistico tra Rovazzi e Orietta diciamo che non lo trovavo inevitabile, comunque.
Chiara: Ma non doveva esserci qualche ospite vero?
Fabio: Stasera erano ospiti di se stessi. La Ferilli presenta Yuman sottolineando, come noi, la di lui passione per i pigiamoni. Comunque dice “istonte” e io penso all’ispettor Clouseau e alla sua “stonza”.
Chiara: Che conosci solo tu.
Fabio: Stai parlando di una leggenda. Ma come ti dico da sempre sei troppo giovane per il tuo stesso bene.
Chiara: Yuman ha una gran voce per carità. Ma non riesco a fare a meno di rompermi le palle.
Fabio: E hai deciso di dirlo con delicatezza. Consolati con il tuo Achille. Che arriva con in mano un Manhattan, tipo.
Chiara: Ma può arrivare come crede, si sa ormai. Dopo ieri soprattutto. Con la lettera ha vinto 100 punti.
Fabio: Eh lo so, “l’amore è un’overdose”. Lui con zia Mara ci balla proprio. Comunque il testo è davvero curioso: ci si concentra sulla prima parte in cui è tutto trasgressione, ma nella seconda è come se si svegliasse dai sogni e scoprisse di avere tre figli e una famiglia. Almeno io l’ho capita così.
Chiara: Assegnati d’ufficio mentre era al bagno però.
Fabio: Eh tipo. Dopo l’omaggio a Dalla, quello a Raffaella Carrà. E lei Sangiovanni l’avrebbe capito, te lo dico subito.
Chiara: L’avrebbe capito e sarebbe andata oltre. Non confondiamoci per cortesia. Che poi ti regalo un bel biglietto per andare a vedertelo in concerto.
Fabio: Ma non ci penso neanche. Mi è bastata Ariete quest’estate, grazie. Comunque superala sta cosa dai. Anche perché al momento non so neanche chi sia in vantaggio al Fantasanremo, con questo delirio di papaline e Zie Mare.
Non ce lo meritiamo Giovanni Truppi
Fabio: Di rosso vestita riecco Ana Mena e il suo collage di luoghi comuni che con un po’ di ottimismo si può chiamare canzone. Ho poche certezze nella vita ma questa sì: è la peggiore di Sanremo 2022.
Chiara: Però è la sigla perfetta di qualche programma sui matrimoni disagio di Real Time.
Fabio: Potevano mandarla direttamente a Real Time senza passare da qui però. Non capisco perché questo passaggio intermedio. Tananai arriva e ha sempre quella faccia di quello che si sta avvicinando al banco per ordinare “il solito”.
Chiara: Però con un cerotto.
Fabio: Problemi di respirazione? Chissà. Ah ecco, invece è una “metafora del suo cuore spezzato”. E tu che sottovaluti.
Chiara: Vedi che brutta persona che sono.
Fabio: Eh se non lo so io. Meno male che è arrivato Giovanni Truppi.
Chiara: Che non metto tra i favoriti per la vittoria perché non ce lo meritiamo.
Fabio: Amadeus stasera gli cava qualche parola in più, parlando soprattutto della canotta. Ma mi piace anche nell’atteggiamento contenuto. “Aspetto l’attimo in cui ti girerai e mi sorriderai, vedendomi arrivare”.
Chiara: Sono una madre orgogliosa in questo momento. Bella bella.
Fabio: Non pretendevo vincesse, ci mancherebbe. Ma il diciottesimo posto o giù di lì è soltanto l’ennesimo episodio di una faida senza fine tra Sanremo e i cantautori. Pensavo che dopo Diodato ci fosse più spazio, e invece no.
Chiara: Diodato è decisamente lontano anni luce da Truppi.
Fabio: Ama nel frattempo regala i fiori alla moglie e va a salutare la galleria. Mai stato fra i suoi maggiori estimatori. Ma quest’anno devo dire che voto per lui su tutta la linea.
Chiara: Ok speriamo però che per Ama finisca qua. Come per Mattarella il troppo stroppia.
Fabio: Sì per carità, ci sto sempre al rinnovamento.
Chiara: Potrebbe presentarlo Cattelan. I tempi sono maturi
Fabio: Eh lo so che punti a lui. Ma ho il dubbio che non abbia ancora abbastanza background Rai per essere accettato ai piani alti. Peppe Vessicchio canta e Le Vibrazioni dirigono l’orchestra? Ah no. Chitarra rosa per un Sarcina vestito da yeti.
Chiara: La chitarra rosa la accetto volentieri. Sono anche inaspettatamente sveglia nonostante tutto. Ora mi dovrò arrabbiare “tantissimo”.
Fabio: Eh ti tiene sveglia la bestemmia in canna. Finale molto rock’n’roll con assolo di batteria per le Vibrazioni, che anche stasera omaggiano Stefano D’Orazio. Quindi ora classifica parziale e poi rivoto di tutto il minestrone di giurie per i primi tre.
Chiara: E Irama salirà.
Fabio: Inevitabilmente. Come a quanto pare è inevitabile il ritorno di Mengoni con il nuovo singolo.
Chiara: Poteva andare peggio.
Fabio: Poteva tornare Cremonini. Anche Mengoni spende qualche parola sulla ripresa dei concerti. Ed ecco la classifica. E come dice Amadeus è prestissimo. Tananai si aggiudica la maglia nera dell’ultimo posto, prendendo meno voti di Ana Mena, ed è una piccola impresa.
Chiara: Sono agitata.
Fabio: Lo so. Ti conosco (anche) in questi momenti. Ecco Truppi al diciannovesimo posto ed è già abbastanza per farmi incazzare. Ma ormai me lo aspettavo. Achille finisce 14esimo, incomprensibili buoni piazzamenti per Aka7even e Matteo Romano. La Rappresentante si ferma al settimo posto. Irama rimane fuori dal podio di un pelo. Quindi Mahmood e Blanco, Elisa e Morandi come previsto arrivano ai primi tre posti.
Chiara: Non riesco proprio a capire cosa diavolo abbia in testa la gente.
Fabio: E sì che un paio di Sanremo li hai visti. Ma che cosa ti indigna, nella fattispecie?
Chiara: Truppi diciannovesimo. La Rappresentante e la Rettore. Boh la vita. Morandi basta, bel gioco ma basta.
Fabio: Morandi se lo portano i Jovanottiani, lo sai. La quota Rettore è occupata da Dargen, e comunque loro hanno già vinto così. Truppi così basso è vergognoso. Ma in fondo lo sai che in quel campionato lì, quello degli indipendenti, degli eterni emergenti, che poi è il meglio che la musica abbia prodotto in Italia negli ultimi anni, giochiamo sempre in pochi.
Chiara: Ci rimarrò sempre male. Anche se quest’anno nessuno dei primi tre è il nemico.
Fabio: Morandi un po’. E ce l’ho In squadra al Fantasanremo. Ma non è il 1966, mi dicono.
Chiara: Meno male che canta anche Orietta.
Fabio: Oddio, sicura sicura?
Chiara: Ero ironica. Sono incazzata come un’ape.
Fabio: Eh qualche tono ironico all’una e mezza potrebbe sfuggirmi. Aspettando il voto finale peraltro mi viene da dire anche che è sparito l’autotune, è sparito l’hip hop, c’è stato pochissimo rock e pochissimo indie. In compenso c’è stata una botta di dance di cui evidentemente c’era necessità. Ecco poi Rovazzi a quest’ora è cattiveria pura.
Amadeus annuncia i premi intermedi, ed è un’altra strage senza tetto né legge
Fabio: Niente, Truppi non porta a casa neanche il premio della critica, che va a Ranieri. Incredibile. E quello della sala stampa a Morandi. Domani ricordami di rispedire il tesserino. Va be’ il premio Bardotti a Moro. Siamo su Scherzi a parte, a una certa potete dirlo. A quanto pare Truppi è arrivato secondo nel premio della critica. Ma non è una consolazione. Elisa vince il premio per la miglior composizione musicale.
Chiara: Io non commento più. Ho finito di dire cose che nessuno ascolta. Moro per carità mi piace ma è una delle sue canzoni più brutte.
Fabio: Non ti arrendere. Morandi terzo, vedi che c’è un minimo di giustizia.
Chiara: Be’ santo cielo. Se no facciamo vincere Ana Mena per il miglior testo. Tanto ormai.
Fabio: Dai non fare così, ho bisogno della mia Sanremologa. E vincono i ragazzi, Mahmood e Blanco. Ed è giusto così, secondo me.
Chiara: Comunque il podio l’ho preso preciso. Almeno questo. Alle 20.51. Sia messo agli atti.
Fabio: Ti va riconosciuto.
Chiara: Ho finito le bestemmie, ora le riordino e vedo se mi avanza qualcosa. Nel caso vi aggiorno, cari lettori. Ascoltate col cuore ogni tanto, che col culo ormai non se ne può più. Ciao ciao.
Fabio: Niente il travaso di bile è ingestibile ormai. Non ti sono venuti i brividi quest’anno. Va persa nel delirio finale la delusione di Elisa, sparita in silenzio dal palco, mentre Blanco surfa sui coriandoli, si sdraia a cantare va ad abbracciare mamma e a baciare mezzo Ariston.
Cala il sipario, oltre che le luci della notte, sull’edizione 2022 del Festival di Sanremo, che anche questa volta abbiamo seguito, almeno parzialmente, dal divano. L’anno prossimo chissà come andrà. Di sicuro ci saranno nuove polemiche, nuovi look azzardati, nuove canzoni belle, nuove canzoni molto brutte, aspirazioni e delusioni. E Chiara che si incazza per qualcosa. E’ bello sapere di poter contare su qualche sicurezza. Nel frattempo noi qui a TRAKS continueremo a occuparci e ad ascoltare preventivamente gente come Truppi, la Rappresentante di lista, ma anche Tananai, Blanco, Sangiovanni, Yuman e tutti gli altri. Perché Sanremo è Sanremo, ma la musica, per fortuna, c’è sempre.