Sanremo 2022: Cronache dal divano – quarta serata

I record di ascolti continuano a Sanremo: noi proseguiamo con le Cronache dal divano mentre l’edizione 2022 celebra la serata delle cover, ma anche di un buon numero di duetti, alcuni dei quali anche molto significativi. Come spiega Amadeus subito le cover sono italiane o straniere ma limitate ai decenni ‘60, ‘70, ‘80 e ‘90. Ad affiancarlo nella serata ci sarà l’attrice Maria Chiara Giannetta.

Fabio: Si parte subito con Noemi che si presenta al pianoforte con una molto impegnativa You make me feel like a natural woman, made in Aretha Franklin.

Chiara: Ma non dovevano esserci le Vibrazioni?

Fabio: Nah scaletta scazzata e cambiata, lascia fare. Come ti sembra la Rossa in black (inteso come genere)?

Chiara: Mi sembra che ci stia dentro, e se posso azzardare anche più che nei suoi panni.

Fabio: La vedo graffiante come questa canzone monumentare richiede, in effetti. C’è subito il momento migliore della serata. Truppi-Capossela su De André-Piovani. Con Mauro Pagani. Poi si va a casa tutti.

Chiara: Amadeus ha la faccia un po’ stanca. Chissà come arriva a domani.

Fabio: Ma ha già detto che fa anche il quarto Sanremo, quindi tranquilla.

Chiara: È arrivato Giovanni, insieme a Capossela. Sembrano allegri e alieni. Cantano De André. E si divertono anche. E divertono anche me. Sorrido molto di fronte a quanto possa essere potente la musica quando si sente dentro come loro la sentono.

Fabio: Ha le spalle strette Giovanni, nella canotta rossa di stasera. E infatti si fa spalleggiare da Vinicio e da un Pagani all’armonica per sorreggere un brano così importante. Ma se hai le spalle abbastanza larghe da portare De André da esordiente sul palco di Sanremo vuol dire che meriti tanto.

Entra Yuman, sempre un po’ pigiamato

Fabio: Personalmente sono ancora toccato dall’esibizione di Giovanni e Vinicio. Ma Yuman sta per provare il suicidio (assistito da Rita Marcotulli al pianoforte) con My Way. Ragazzi. The Voice. Seriamente?

Chiara: Qui è andata via la rete. Sono a schermo spento in un locale e non ho paura di dargli fuoco.

Fabio: Va be’ speriamo torni. Per ora non stai perdendo niente di memorabile.

Chiara: È tornato internet. Ne facevo forse anche a meno, per quanto simpatico eh. E anche bravino indubbiamente.

Fabio: Scelta sbagliata, lo dico senza mezzi termini. Con una voce così perché non andare sul semplice e non scegliere un classico del soul? Che t’hanno fatto Marvin Gaye e Stevie Wonder, Yuman? Nel frattempo Le Vibrazioni vanno a scomodare nientemeno che Paul McCartney e la sua “Live and let die” per un James Bond d’annata, insieme a Sophie and the Giants.

Chiara: Niente arrivano le Vibrazioni ma la standing ovation la prende Peppe Vessicchio. E in effetti è la cosa migliore che hanno portato sul palco.

Fabio: Poemetto sinfonico complicato di suo, pensavo la facessero più vicina alla cover dei Guns’n’Roses. Invece è più vicina a una tribute band di paese.

Chiara: Non mi sta dispiacendo a dispetto dei pronostici tutto questo. Mancava un po’ di rock effettivamente e mi sembra una quota democraticamente accettabile.

Fabio: Ma sì. Anche se alla fine la cosa più memorabile è lo schiaffo finale di Sophie a Sarcina.

Chiara: E anche se l’inglese lo mastico meglio io. E non ho i denti.

Fabio: Intanto Sangiovanni si fa accompagnare dalla Mannoia sul classico di Bertoli A muso duro. Canzone difficile e antica, ma il ragazzo tutto sommato si dimostra all’altezza. Soprattutto sembra che abbia capito, che non è poco.

Chiara: Ha capito ma non posso lo stesso farcela qui. Ma Fiorellona che cosa esattamente ci sta facendo con Sangiovanni?

Fabio: Direi la chioccia.

Chiara: Anche se non sembra nemmeno così male. Sarà il pezzo che si porta dietro un carico emotivo mica da ridere.

Fabio: Senza dubbio. Ma il ragazzo sa gestire il pathos. La Mannoia poi fa un mezzo comizio. E ricorda come il 4 febbraio ‘87 cantava qui Quello che le donne non dicono. E io purtroppo me lo ricordo. Madonna che anzianità.

Chiara: Be’ ha fatto sold out ovunque Sangiovanni. Qualcosa lo ha indubbiamente, forse sono solo troppo vecchia per comprenderlo.

Fabio: Smettila di darti della vecchia e ascolta Emma e Francesca Michielin sulla cover di Britney Spears. C’è chi fa il falsetto su “Still Believe” e chi mente. Oh beibo beibo.

Chiara: Qui invece io mi emoziono tantissimo. Per ora le mie preferite, anche per la coreografia.

Fabio: Te l’ho già detto di quando ho intervistato la Britney? Temo di sì. Comunque quando è uscita questa canzone tutto avrei immaginato tranne che sarebbe diventata una specie di inno femminista di liberazione.

Chiara: Sì è uno dei tuoi cavalli di battaglia. Insieme a Beyoncé.

Fabio: E Rihanna.

Chiara:  Sono felice per te. Io vorrei invece fare due chiacchiere con Vinicio e Truppi, potendo.

Fabio: Ehi, io Truppi l’ho intervistato qualche anno fa. E del resto non è che noi di TRAKS lo scopriamo oggi, come sai bene. Ora però. Cioè simpa e tutto. Ma Amadeus che presenta Jovanotti come “padre nobile del rap e del funk italiano” in che senso? Va be’ comunque Jovanotti e Morandi si esibiscono su un medley di loro successi, vestiti da camerieri. Ah no.

Chiara: Eccoli qua, di bianco vestiti. Comunque Occhi di ragazza è la mia canzone preferita di Morandi.

Fabio: Un piccolo capolavoro pop. Come Un mondo d’amore, del resto. E migliorano con il tempo.

Chiara: Quelle di Lorenzo ti turbano molto? Peraltro sembrano entrambi di vent’anni meno di quelli che hanno in realtà.

Fabio: No, queste due me le canto anche. Accetto Jovanotti che fa Jovanotti, che si identifica proprio in brani come questi. Quando intellettualizza non lo reggo. E comunque la performance più adrenalinica e più divertente finora.

Chiara: Io continuo ad aver amato quasi tutto. Sarà che oggi non sono sul divano ma a Sanremo.

Elisa immacolata, Grignani un filo meno

Fabio: Elisa continua sul bianco. Scelta curiosa quella di What a Feeling, celebre canzone portante di Flashdance. Ah però. Devo dire che la ballerina Elena D’Amario potrebbe un filo aver rubato lo sguardo. Ma giusto un filo.

Chiara: Elisa si ascolta sempre però.

Fabio: Be’ performance complessiva di alto livello. Completata dai saluti di Giorgio Moroder.

Chiara: Ma è in arrivo Achille Lauro con la Berté su Sei bellissima. Si inginocchia su un ritornello che non riuscirebbe a sostenere vocalmente e questo in qualche modo riesce ancora a stupirmi. Le gambe della Bertè dove si comprano?

Fabio: Notevole impatto di un pezzo difficile ma affrontato di petto, un po’ come fa sempre del resto. Completato da un biglietto di “scuse” per la Berté molto emozionante e anche un po’ enigmatico.

L’atmosfera si rilassa un po’ con l’intervento comico e musicale della Giannetta con Maurizio Lastrico.

Fabio: Ecco anche Matteo Romano che rischia di fare la fine di Yuman prima. Lo salverà Malika Ayane dal naufragio su Your song?

Chiara: Malika salverebbe dal naufragio anche il Titanic. E sempre con delle scarpe pazzesche ai piedi. Spiace perché questa canzone è una delle mie preferite.

Fabio: Eh come fa a non essere una delle preferite di tutti. Matteo comunque se l’è cavata giocandosela sul semplice. A parte il colletto alla coreana, che gli sta malissimo. Ma ho sentito nominare Gianluca Grignani, e infatti Irama sceglie La mia storia tra le dita in compagnia dell’autore della medesima canzone. Che arriva in ritardo, gonfio, storto, con un cappello buffo, un po’ Vasco e un po’ Johnny Depp andato a male. Ma quando canta canta davvero.

Chiara: Io qui ero giovane e mi strappavo i capelli per lui. Ora sembra Joker, bella gioia.

Fabio: Ed ecco che diventa un festival busker, con Grignani che se ne fotte del Covid e va a far casino tra il pubblico.

Chiara: Col cappello.

Ditonellapiaga e Rettore si cimentano nell’omaggio a Caterina Caselli con “Nessuno mi può giudicare”, in adeguato ritmo beat e abbastanza aderente all’originale.

Chiara: Qui si balla. Ognuno ha diritto di vivere come può come mantra. 54 anni fa lo dicevano?

Fabio: E lo diceva una donna, figurati. Comunque Rettore sarà anche Crudelia Demon, ci faremo i meme eccetera, ma non ha sbagliato niente in questo Festival.

Chiara: Cazzo ho scommesso su di lei con un senso eh.

Fabio: Brava tu. La Zanicchi omaggia Milva, che ideologicamente non era proprio vicinissima alle sue posizioni. Un pezzo antico e nobile, con le immagini originali di Milva che aprono il pezzo. Iva canta benissimo, oggettivamente. Ma è il primo momento veramente polveroso della serata.

Chiara:  Iva più Milva se ne prendi due diventano 1000. Gli anni che hanno.

Fabio: Sei senza rispetto. Ma hai ragione.

Chiara: Ma per carità. Rispetto sempre.

Fabio: Che voce però.

Chiara: Pensavo ancora a Grignani. Sono preoccupata per lui. Si muoveranno le autorità competenti?

Fabio: Prima bisognerebbe capire la competenza di chi è. Aspetta che Ana Mena e Rocco Hunt stanno per distruggere anni di pop italiano, nel frattempo.

Chiara: Il mondo era pop?

Fabio: All’epoca almeno un po’ sì. Comunque ho capito che il talento migliore di Ana è riuscire a fare la bocca da selfie mentre canta. Non è una cosa da tutti.

Chiara: Bella è.

Fabio: Rocco Hunt l’hai chiamato tu? Niente comunque ballano tutti all’Ariston, ma a me fa l’effetto quando arrivano le band delle due di notte che fanno il medley a Capodanno in televisione.

Chiara: Qui è veramente un mix tra un matrimonio del boss delle cerimonie e quello che io penso dell’inferno.

Fabio: Be’ adesso ci si riprende con La Rappresentante di Lista e amici. E che amici.

Chiara: L’ultima festa <3

Fabio: Non è stato un festival molto indie quest’anno. Ma Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra insieme recuperano. Fin troppo breve questa versione techno delle Ronettes, forse un po’ sacrificate le ragazze a fare le coriste, ma un modo giusto di rileggere un pezzo così antico.

Chiara: E qui che si può dire? Sono delle bombe. Tutti. Veronica immensa, Margherita e Ginevra che fanno finta di essere coriste, Dario pompatissimo e Cosmo che fa Cosmo e tanto mi basta.

Fabio: Un bel po’ più drammatica l’atmosfera con Massimo Ranieri e Nek su Anna verrà di Pino Daniele. Quindi mi stai dicendo che Nek sta provando una seconda parte di carriera da interprete di canzoni di concetto, sì?

Chiara: Non penso di farcela. E Nek mi piace pure.

Fabio: Figurati se ce la faccio io. Da Laura non c’è ad Anna verrà. Ok. Duetto riuscito ma che non mi ha spostato tantissimo. No però ora Jovanotti come ospitone dopo aver cantato con Morandi me lo spieghi eh. A parte che Pausini-Cremonini-Jovanotti-Mengoni come ospiti sembrano scelti apposta per irritarmi.

Chiara: Manca Gabbani.

Fabio: Quello è più amico tuo. Ma si fa ancora in tempo.

Chiara:  Ma speriamo non ne abbia. Almeno non da spendere facendo musica

Jovanotti (again), Michele Bravi e MahmBlanco

Fabio: Jovanotti intanto fa disegnare Amadeus, probabilmente per tenerlo impegnato.

Chiara: Inganna l’attesa. Anche se non ho capito l’attesa di che. Del piacere di vederlo andar via, probabilmente.

Fabio: Invece recita poesie, canta, arringa la folla. Ok, mezz’ora per Amadeus per fare un disegno che in quinta elementare userebbero come pallina da lancio. Rovazzi e Orietta intanto annunciano i Pinguini Tattici Nucleari sulla Costa Toscana.

Chiara: Io sto dormendo su una sedia.

Fabio: Il tuo sonno è il vero leit motiv di questo Sanremo. Dai svegliati che ci sono i Pinguini.

Chiara: Ci provo. Finalmente riescono a suonare da qualche parte.

Fabio: Poveri ragazzi, veramente.

Chiara: Qui al bar se la cantano tutti.

Fabio: Mi sembra giusto così, speriamo di cantarla presto in concerto con loro.

Chiara: Comunque sia finalmente sia La Rappresentante sia i Pinguini hanno finalmente aperto un minimo di discussione sull’importanza di tornare live. Il silenzio di queste sere è stato effettivamente imbarazzante.

Fabio: Sì, una sorta di rimozione collettiva. Ora Michele Bravi, di verde vestito, si cimenta con Battisti. E ho paura per lui.

Chiara: Non averne. È così gentile lui.

Fabio: Sì ma perché farla riarrangiare a Dario Argento? Mah se l’è cavata tutto sommato. Anche andando su di voce. Certo fa un po’ di faccette.

Chiara: Bello e bravo. Commossa, per me la cosa più bella vista stasera. Mi spiace per tutti quelli che ho amato prima, ma come lui davvero niente. E dubito mi muova qualcosa in più chi deve ancora arrivare. Si sente la sua urgenza.

Fabio: Oddio mi spiazzi un po’ ma accetto e rispetto. Ora Mahmood e Blanco si cimentano con Gino Paoli e Il cielo in una stanza. E mantengono il mood delicato e romantico di queste sere.

Chiara: Carini pure loro. Se fosse stato un pezzo diverso forse mi avrebbe mosso di più.

Fabio: Rkomi vestito in un modo che non so definire. Con i Calibro 35. Su Vasco. Cos’è, una sciarada?

Chiara: Vestito?

Fabio: Giuro che prima aveva una giacca. Rubata a Buffalo Bill tipo.

Chiara: Ringrazia Vasco tantissimo.

Fabio: Ed è partita la gara di flessioni con Amadeus. Mi viene da rimpiangere Jovanotti.

Chiara: A me Michele Bravi e Lauro. Cuori gentili dietro personalità eccentriche.

Fabio: Michele Bravi è la tua rivelazione di Sanremo, par di capire.

Chiara: Ma in realtà mi piaceva tanto anche a X Factor, mi sono un po’ persa.

Fabio: A volte dimentico che sei xfactorologa, oltre che sanremologa.

Chiara: Ah, anche virologa?

Fabio: Quello è un mestiere che rende. Intanto la Giannetta fa esperimenti sensoriali all’Ariston.

Anche questa sera si parla di unicità, in fondo, con le storie di alcuni non vedenti che hanno aiutato l’attrice a immedesimarsi nel personaggio di “Blanca”.

Fabio: Aka7even si iscrive sia al gruppone del total white, così come la sua partner di serata, Arisa. Performance che sembra speculare a quella di Matteo Romano e Malika, peraltro. Cambiare di Alex Baroni è proposta in forma di duetto, con qualche errorino qui e là e in modo non indimenticabile.

Chiara: Ha delle scritte a penna sulla giacca o sono io che sto avendo le visioni?

Fabio: Credo fossero versi della canzone, comunque sì lì aveva, non ti preoccupare delle visioni. Ecco Highsnob e Hu, con Mister Rain.

Chiara: Qui arriva Tenco e già sento tremare il pavimento.

Fabio: So che per te e non solo per te è intoccabile. Ci sta.

Chiara: Non cantano manco male eh, per carità.

Fabio: Teoricamente fra i più trasgressivi del Festival, si sono rivelati tutto sommato tradizionalisti. Un paio di strofe rappate ma anche un diluvio di archi e dolcezza.

Chiara: Emozionanti senza dubbio.

Fabio: La serata mi sta piacendo e tutto sommato non riesco neanche a essere polemico come piace a me. Ma non stiamo esagerando un po’ con i duetti uomo-donna? Ne avrò visti 35. E ci sono 25 concorrenti. Ora comunque io non so chi sia Lino Guanciale, ma so che di sentirlo cantare A hard day’s night in modo mediocre all’una meno un quarto non me lo meritavo.

Chiara: Non manca tanto alla fine. Solo tre concorrenti, una classifica e un travaso di bile.

Fabio: Anche una visita dall’oculista, dopo aver visto com’è vestito Dargen stasera. Che dopo aver cantato Bambola di Patty Pravo correrà per la contrada dell’Oca al Palio di Siena.

Chiara: Una cassa dritta nell’anima, diceva Vasco Brondi. Ci piace.

Fabio: Lo vedo lucidissimo comunque. Alla fine Ama ha dovuto cacciarlo dal palco perché aveva aperto un veglione. Andy dei Bluvertigo al sax ora cerca di salvare Battisti da Giusy Ferreri.

Chiara: Ha sempre lo scazzo la Giusy.

Fabio: Come me quando la vedo, insomma. Nemmeno al 100% di voce tra l’altro mi sembra.

Chiara: Ma Andy manco me lo inquadrano però.

Fabio: Eccolo che arriva con il sax dopo aver armeggiato un po’ con le tastiere. Giusy canta che piangerà. E così gli estimatori di Battisti.

Fabio: Curioso come Andy sia presentato come “Andy dei Bluvertigo”, che fino a prova contraria non esistono più da decenni. E tra l’altro un cognome ce lo dovrebbe avere.

Chiara: Dovrebbe. Abbiamo finito quindi?

Fabio: Nah ancora un paio. Intanto Fabrizio Moro canta i Pooh. E non so come possa finire.

Chiara inoltra un post di Morgan che su Instagram elogia Michele Bravi in modo altrettanto sperticato di quanto fatto da lei.

Fabio: Non so se essere felice o preoccupato della tua sintonia con Morgan. Ma ok.

Chiara: Era il suo giudice a X Factor.

Fabio: Questo spiega in parte. Intanto Moro se la cava con il verso più insidioso della canzone italiana: Dio delle cittuaaaaaaaa

Chiara: Comunque Moro canta meglio di un tempo ma mi muove molto meno in questi giorni. Me sto a fa vecchia.

Fabio: Daje. Ma sarà lui che è invecchiato no?

Chiara: Anche. Ma io pure.

Fabio: Non ho le forze per contraddirti. Già la combo Tananai-Rosa Chemical-Carrà mi inquieta un po’.

Chiara: Io non ho la forza di affrontare questa cosa qua.

Fabio: Be’ la dedica e la rilettura della Carrà in senso gender fluid è sensata. Qualche licenza “poetica” qui e là ma il discorso complessivo regge.

Chiara: Sì ma perfino Lauro si è rotto di vedere ste forzature. E gli omaggi sono un po’ un’altra cosa.

Fabio: Non so che dire anche perché sono affranto da questo incongruo momento disco che è partito senza un minimo di senso.

Chiara: Più cassa dritta che altro oggettivamente stasera.

Fabio: Più che altro se Amadeus era preso dalle nostalgie poteva anche organizzare un party revival a casa sua.

Ed ecco finalmente la classifica di serata

Fabio: Le giurie hanno le dita incastrate sui tasti e riescono a votare solo Morandi, MahmBlanco ed Elisa, che in quest’ordine occupano anche le tre posizioni della serata delle cover. Di questo passo vinceranno anche la Champions League e le elezioni regionali.

Chiara: Che poi sarà anche la classifica di domani, rimescolata probabilmente. Il problema è che non posso cantare una mia canzone nella serata cover, secondo me.

Fabio: Soprattutto se mi chiamo Gianni Morandi e sono il cocco d’Italia dai tempi di Cicerone, tipo. Comunque Morandi ha 30 anni più di me ed è lì che balla e canta come un bambino. E io svengo da seduto.

La classifica di serata premia ancora Blanco e Mahmood, mentre Morandi approfitta del successo di serata per scavalcare Elisa. Per il resto pochi scossoni in classifica.