Sanremo 2023: Cronache dal Divano – Prima serata

“La prima volta che vai a Sanremo/Sei una bomba che esplode in un convento/Dalla seconda volta sei già/Un coglione che fa parte dell’arredamento”: parole e musica de Lo Stato Sociale feat. Vasco Brondi in Fottuti per sempre, la canzone che certifica la morte dell’indie e delle speranze giovanili. Ma ehi, c’è Sanremo anche quest’anno, e finché c’è Sanremo c’è speranza.

L’edizione 2023 del Festival si apre in modo che più istituzionale è davvero difficile: Amadeus offre l’incipit della sua personale quarta edizione al presidente Sergio Mattarella che, accompagnato dalla figlia, si accomoda in un palchetto dell’Ariston, come fosse la Prima della Scala. E assiste a un Benigni che celebra i 75 anni della Costituzione con un intervento animato ma, per i suoi canoni, sobrio e contenuto. Gianni Morandi, co-conduttore per tutta l’edizione, ha già cantato l’inno di Mameli, per aprire una “kermesse” che probabilmente vorrebbe essere molto paludata, visto il cast, gli ospiti e gli interventi previsti. Ma non ci riuscirà.

Le nostre cronache dal divano quest’anno prevedono come collocazioni un divano (Fabio) e la sala stampa di Sanremo (Chiara, la Sanremologa). E via che si parte, c’è già Anna Oxa sul palco.

Chiara: Madonna Anna Oxa. Ma la canzone l’ha scritta Bianconi?

Fabio: Eh non sapeva dove metterla, la canzone. Pissichedelica tipo.

Chiara: Mamma mia. Ma si è alzata dal letto ora tipo. È spettinata.

Fabio: Si è alzata?

Chiara: Ah dici che è ancora a letto? Stiamo sognando.

Fabio: Eh mi sa. “Oh Anna cazzo c’è Sanremo”.

Chiara: Minchia oh fammi un caffè. Che sono in ritardo.

Fabio: Ma sette almeno. Comunque orientaleggia, se devo fare la recensione. Ma non sembra stare bene.

Chiara: Ma Bianconi dove sarebbe

Fabio: Boh ho capito un quarto del testo. Ora c’è il Giamma (gIANMARIA). Che è alto 7 metri.

Chiara: Sì ma è più pallido di me.

Fabio: Più pallido della sua camicia bianca. C’è Bestonzo a dirigere l’orchestra comunque. Canta Il Mostro. E la mia first impression è che rischia che spacca lo Spotify. Anche se mi aspetto da un momento all’altro che entri Mahmood e gli dica “Brividiiii”.

Chiara: Mi piace, molto assai. Occhi lucidi lui. Ma mi piaceva lui ora che ci penso.

Fabio: Sì a X Factor lo amavi abbastanza. Amadeus l’ha chiamato Sangiovanni eh.

Chiara: Perde punti al Fantasanremo.

Fabio: Ah quindi dici che Ama l’ha fatto apposta? Gombloddo!

Chiara: Potrebbe.

Fabio: Ora tocca alla Ferragni che scende nervosetta.

Chiara: Ci sta. Simpatica domani.

Fabio: Ma anche dopodomani. Finora è il festival dei biondi comunque. Farei battute politiche in merito ma non me la sento.

Chiara: Adesso tocca a Mr. Rain con il pianoforte e con il coro. Ha fatto salire i bambini per andare prima di mezzanotte.

Fabio: Sì ma il coro dei bimbi non me lo meritavo. Oh Mr. Rain, cazzo ti ho fatto?

Chiara: Meglio di Anna Oxa comunque.

Fabio: Sì però no. “Ogni volta che piangi piange pure il cielo?” Serio? Poi partono gli spot e allineano Fedez, Salmo e Marracash. Spazio hip hop.

Chiara: Ancora Blanco e Mahmood? Ma basta sti due.

Fabio: Eh va be’ quasi obbligatorio. Sobri comunque nel vestire sempre. Oddio almeno Blanco è vestito per ora.

Mengoni di pelle e Ultimo senza maniche

L’esibizione dei vincitori del 2022 scivola via senza incidenti, poi arriva uno dei candidati alla vittoria, Marco Mengoni, con un sobrio completino tutto di pelle nera.

Fabio: Sì ma mettila un po’ di pelle addosso Mengoni.

Chiara: Sembra una dominatrice.

Fabio: Tipo. Ho capito “la Duna esploderà”, giuro. Però è per contratto che canta sempre la stessa canzone oppure volendo potrebbe anche cambiare?

Chiara: Non è male, però non mi muove.

Fabio: Muove le sfilate uomo 2023-2024, al massimo. E vince il premio “Aiello 2023” comunque, l’urlacchiatore dell’anno.

Chiara: Qui la gente applaude e piange.

Fabio: Piange addirittura. Dai ha cantato male, ma non così male da piangere.

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Fabio: Peraltro un’altra tendenza dell’anno è quella di avere delle cose attaccate al vestito.

Chiara: Lei però sempre bella.

Fabio: Sì sì, niente da dire. Certo ormai me la vedo col velo, come Terence Hill da prete in bicicletta. C’è la tua amica Ariete ora. Senza cappellino? Ma che scherziamo?

Chiara: Speravo meglio la canzone. Anche perché lei di solito non stona.

Fabio: Ha anche 12 anni sempre eh? O giù di lì. L’emozione ci sta.

Chiara: E Calcutta ci ha messo le mani ma solo nella musica mi sa. Il testo è troppo poco calcuttoso.

Fabio: Sì il testo è molto arietesco.

Chiara: Dà il cinque a tutti uscendo ma è sicuramente da risentire anche a livello di performance.

Fabio: Morandi ora ci canta le sue canzoni brutte. Ne sentivo la necessità come del coro di bambini di Mr. Rain. Però è spiritoso e autoironico

Chiara: Ma si dai. Ci sta.

Fabio: In effetti però “Bella Belinda” era veramente una canzone di merda. Ha ragione Gianni.

Chiara: Un po’ sì. Però fa simpatia.

Fabio: Ma sì ho capito, Morandi fa simpatia anche se ora canta tutta la discografia degli Einstürzende Neubauten. Nel frattempo arriva Ultimo che si è scordato le maniche in camerino e canta “Alba” scura. Mi aveva annoiato già scendendo le scale. Poi credo che da regolamento non possa vincere per due anni consecutivi una canzone con “brividi” nel testo.

Chiara: È sempre un po’ la stessa, non mi dispiace manco lui ma non all’altezza delle aspettative.

Fabio: Va be’ a te sta in quota Fabrizio Moro, diciamocelo.

Chiara: Sì ma speravo meglio. E le aspettative le davano i bookmaker

Fabio: Sì tra le due vince Mengoni. Ma ora dove stanno andando Pelù e Amadeus? Ad Arma di Taggia a piedi?

Chiara: No sono di fronte praticamente.

Fabio: Col praticello. Ma Piero non può rubare borsette stavolta, peccato. E invece no, ecco lo scippo anche stavolta, grande Pierone.

Fabio: I Coma Cose puntano sull’effetto Marilyn/Arthur Miller o giù di lì. Sempre i più romanticoni in gara, anche stavolta convincono ma secondo me meno dell’edizione precedente.

Chiara: La cosa più bella che ho visto stasera. Speravo nel limone.

Fabio: Ci stava in effetti.

Chiara: Comunque mezza lacrimuccia. La cosa del fumo che lascia il segno sul muro dove togli la cornice è meravigliosa.

Fabio: Be’ i loro testi vincono sempre. Me la riascolto, forse mi sono perso qualcosa.

Chiara: Comunque per ora sono i miei preferiti.

Fabio: Be’ devo dire che fin qui non è che sia rimasto colpitissimo da qualche canzone in particolare. Secondo me Gianmaria non male, gli altri abbastanza prevedibili. Coma Cose comunque li ho al Fantasanremo, per la cronaca.

Chiara: Io ho 5 squadre. Non so chi ho. A parte Olly che è ovunque.

Fabio: Ma come 5 oh. Mica è valido!

Chiara: Arrivano i Pooh che hanno 800 anni in quattro.

Fabio: I Pooh hanno 8000 anni, scusa se ti correggo. E al di là del rispetto della storia, ma la voce è andata circa nel ’38.

Nella chat seguono video della sala stampa in cui cantano tutti, ma i nostri lettori non avranno il privilegio di gioire di tali esibizioni.

Fabio: Mi dispiaceeeeee devo andareeeeeee. Va be’ un tripudio. Comunque temo moltissimo DIODELLECITTUAAAAAAAAAA. C’è anche Riccardone Fogli.

Chiara: Riesumato. Sempre un bell’uomo.

Fabio: Stesso frigo, stessa storia. Barbetta un filo satanica. Qui avrebbe cantato anche Mattarella comunque, se non si fosse dato dopo mezz’ora.

Chiara: Niente Dio delle cittua nel medley.

Fabio: Peccato però. Anche se a Facchinetti sarebbe partito un polmone. Ma perché parla come Berlusconi? Oddio la fanno “Uomini soli”. Partiranno organi interni.

Facchinetti e compagni, a dispetto dei timori, sopravvivono alla prova

Fabio: Se l’è cavata ma ha detto cose tipo “Darme o muare”.

Chiara: Ehehe.

Ferragni finto nuda, Salmo in piscina, Blanco spacca tutto

Fabio: Elodie scende con una certa eleganza. La canzone non mi sembra una hit automatica. E niente, ecco la Ferragni nuda.

Chiara: Disegnata.

Fabio: Ora sarebbe facile dire che fin qui non si era capito molto della presenza della Ferragni e ora sì. E infatti lo dirò.

Poi parte la lunga e piuttosto inutile lettera della Ferragni a se stessa bambina.

Fabio: Ok la quota di retorica per quest’anno direi che è coperta.

Chiara: Con questo accento sarebbe fastidioso anche il discorso più bello del mondo. Perdonerai. “Me stassa”

Fabio: “Veramènte”. “Splandidi”. Ma bastaaaaaaaaa.

Chiara: Che fatica.

Fabio: Altra funzione del discorso della Ferragni: far sembrare corto l’intervento di Benigni. Salmo arriva ora e cercherà di affondare la nave. Con una maglia da hockey spara lì “Russell Crowe” e “90 Min”. A me vederlo Sanremo fa stranissimo. E si tuffa in piscina.

Chiara: Lebon al mic ma sott’acqua. Qui cantavo solo io.

Fabio: Eh ci credo. Anch’io sul divano. Ma agli “applausi” ripetuti il gatto mi ha guardato stranissimo. Ecco che arriva Leo Gassman, che si è fatto scrivere la canzone da Riccardo Zanotti. Avrà fatto bene?

Chiara: La canzone è carina.

Fabio: Canzone molto pinguinesca, anche se lui è tanto bravo ragazzo, tanto bellino e tutto.

Chiara: Lui delizioso. Questa spaccherà i maroni comunque, la vedo tormentone.

Fabio: Sì è molto molto probabile. “È bellissimo essere qua” ha detto anche. Ringraziosissimo.

Chiara: Fa pure punto con il bacio

Fabio: Eh non ho tenuto i punti, ora che so che hai cinque squadre mi hai fatto scadere la gara.

Chiara: La mia del cuore è una. Poi ho iniziato a seguire leghe a caso.

Fabio: Eh mi devi dire quella del cuore allora. Si fa la gara su quella. Io Grigna-Coma-Cugini-ColaDima-Rosa Chemical

Chiara: Colapesce Olly Levante Tananai Comacose.

Fabio: Eh Olly ero sicuro che lo prendevi. Ehi Blanco che canta “scopavamo forte” sul palco dell’Ariston, appena passata mezzanotte. E prende a calci i mazzi di fiori, che a Sanremo è una bestemmia. Alla fine mette in tasca il microfono perché non si sente la voce.

Chiara: Sì dai anche meno, diceva Tananai l’anno scorso.

Fabio: Surreale comunque.

Chiara: Ok non si sente ma non capisco perché non farla ripartire.

Fabio: Ma forse lui avrebbe voluto.

Chiara: In concerto spacca le sedie. Qui spacca i fiori. Comunque ha spaccato il cazzo.

Fabio: Amadeus l’ha anche chiamato Salmo.

Chiara: Sì ma è la cosa meno peggio di tutte. Sì che erano tutti addormentati e almeno ci siamo svegliati.

Fabio: La gente mi sembra incazzatissima. Mai vista una scena del genere. Una scena punk involontaria.

Chiara: Questo non è punk. Questo è scemo.

Fabio: Ti vedo d’accordo con il pubblico. Anche quest’anno il momento Cavallo Pazzo ce lo siamo giocato. Amadeus vince tutto con “Era dai tempi di Bugo e Morgan”. Morandi con la scopa che spazza il palco.

Il siparietto di Blanco che distrugge i fiori sul palco tra i fischi e le urla del pubblico lascia molto perplessa la nostra Sanremologa che vede intaccata la sacralità del palco, mentre io (Fabio) non disprezzo la variabile impazzita che sicuramente rimarrà nella memoria molto più di “Blanco canta il suo nuovo singolo al Festival”.

Fabio: Altro momento Ferragni con l’associazione Dire che aiuta le donne vittime di violenza maschile. Ed ecco i Lampadari, pardon i Cugini di Campagna.

Chiara: Che look. Comunque la Rappresentante di Lista che scrive per loro è ancora un mistero irrisolto.

Fabio: Penso l’accostamento più improbabile della storia del Festival. Peraltro pare che la Rappresentante abbia scritto il pezzo, l’abbia dato ad Amadeus e gli abbia detto: dallo a chi vuoi.

Chiara: Ma veramente?

Fabio: Giuro. E lui che avrebbe potuto scegliere chiunque, ha scelto loro. Poteva scegliere Manuel Agnelli, i Maneskin, Bob Dylan. Invece no: i Cugini di Campagna. Bravo Ama.

Chiara: Pensa un po’. Che idolo proprio. Comunque la canzone mi piace.

Fabio: Per carità, neanche orribile come performance. La canzone ci stava, non sarà una performance epocale ma il pezzo c’è. Ma loro proprio poca roba, se non fanno i pagliacci.

Chiara: La voglio risentire in radio.

Fabio: Posso anche dire che non ho ancora sentito una canzone palesemente brutta. Forse la peggiore la Oxa ma più che altro per l’interpretazione dubbia. Ma sta per arrivare Grignani, e sarà capolavoro o tragedia.

Chiara: Io aspetto Olly come si aspetta Natale a 5 anni.

Fabio: Sì ma intanto Morandi dice “vai bro” a Grignani. Che di profilo è diventato Califano. E non voglio chiedermi perché.

Chiara: Eh. Questa sembra altre sei canzoni sue.

Fabio: Ma questa parla dei vuoti di memoria. E non voglio chiedermi perché.

Chiara: Parla del babbo.

Fabio: È la prima che coinvolge l’orchestra comunque.

Chiara: Io ti dico che questa poi non sarà brutta ascoltata con calma. Per nulla.

Fabio: No ma non è brutta neanche adesso. C’è un po’ di Vasco, ma con lui sempre. Ma ecco Olly.

Chiara: ????????????????????

Fabio: Fuego addirittura. Giacca rosa. E dimostra meno dei suoi 13 anni. Sulla canzone ti lascio la parola.

Chiara: Spacca tutto. Mi piace da morire. Sono entusiasta, diventerà veramente famoso stavolta.

Fabio: Ok ok. Sei un filo di parte ma ok.

Chiara: Dimmi che non passa ovunque. Ha 21 anni era più a suo agio di tutti.

Fabio: Senza dubbio. Possibile premio Tananai peraltro. Cioè arriva fra gli ultimi ma vince tutto poi.  Ora i Colla Zio, vestiti come la risposta italiana ai Teletubbies. Mentre Morandi pesta il vestito della Ferragni. Cantano tutti, uno per volta. Il pezzo non è brutto, na camionata de doppi sensi ma ci sta. Cambiano diciotto generi in tre minuti, arriveranno 35esimi su 28, ma la canzone è divertente alla fine.

Mentre Chiara fugge verso l’alloggio notturno in vista degli impegni del giorno dopo, all’Ariston si chiude con Mara Sattei, che ha un tubino nero con “un filo” di scollatura. Canzone scritta dal fratellino thasup e da Damiano dei Maneskin, un pezzo anche bello ma già molto sentito. Il testo parla di violenza domestica e ha tutte le cose al posto giusto, magari anche da podio, ma scalda poco. Poi arriva la classifica e toh, non siamo d’accordo con i voti.

Chiara: Che classifica di merda.

Fabio: Sono d’accordo con la Oxa ultima. Poi basta.

Ma è soltanto l’inizio.