Sarah Stride, “Prima che gli assassini”: la recensione
Sarah Stride pubblica il nuovo lp Prima che gli assassini. Dopo l’ep Schianto (2017) e l’album riprende i quattro brani dell’ep e affianca loro sei inediti e un omaggio a Franco Battiato (“La Torre”).
Realizzato in collaborazione con Kole Laca (Il Teatro degli Orrori, 2Pigeons) e Manuele Fusaroli (The Zen Circus, Nada, Andrea Mirò), il disco mette in risalto le sonorità del tutto personali dell’artista: c’è il rock e c’è l’elettronica più industrial, a fare da tappeto a una voce che riporta alla memoria i timbri tipici delle grandi interpreti degli anni ’60 – Mina, Ornella Vanoni, Nada – e che a tratti rimanda anche agli anni ’80 della Bertè.
Sarah Stride traccia per traccia
Si parte con una certa ambiguità: tutta colpa di Schianto, una canzone che viaggia sul filo della lama, con sensazioni elettroniche che cozzano con la voce di Sarah.
Anche Pensieri assassini gioca con sensazioni taglienti, appoggiandosi su elementi semplici ma ripetuti, con una chitarra che dardeggia sullo sfondo.
I Barbari propone contrasti e giochi di parole, con un’alternanza di tranquillità e veemenza molto peculiare.
All’interno di Divagare ci sono percorsi serpeggianti, con l’elettronica in primo piano. Più diretta invece Megasentimento, con qualche profilo pop in maggiore evidenza rispetto al resto del disco.
Il Figlio di Giove si fa intensa e incisiva, sotto cieli piuttosto scuri e minacciosi. Le Catene Corte si basa su un riff piuttosto acido ed esprime la propria aggressività in maniera quasi plateale.
Molto più morbida L’uomo d’oro, quasi una filastrocca sulle prime, salvo poi trasformarsi in un brano narrativo e dal passo cadenzato.
Un po’ di masochismo apre Un Esercito, che si muove con cautela fra idee sintetiche, con metafore guerresche adattate ai rapporti di coppia.
Ecco poi La Torre, con un Battiato reso con rispetto e sonorità prima molto minimali e poi in crescita.
Si chiude con Madre, pezzo dai profili quasi spirituali, con un incedere importante e quasi drammatico.
Esordio su distanza lunga piuttosto significativo per Sarah Stride, che espone la propria collezione di canzoni mostrando talento, capacità e una certa costanza nel mantenere il livello di scrittura sempre piuttosto alto.