Del Signor Uffa

Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Savnko, giovanissimo producer e compositore classe 1996 che ha appena pubblicato il primo album (Epic Arguments, fuori per Pitch The Noise Records), tra ambient e techno, tra le atmosfere di un film noir e quelle di un trip da Peyote.

Ogni cosa, a suo dire, rimanda al suo soggiorno a Londra durato circa due anni, dove Savnko s’è innamorato dell’utilizzo di synth e sampling. Ecco cosa cosa ci ha raccontato!

Cosa succede, musicalmente parlando a Londra? 

Ogni giorno ci sono uscite nuove e la musica è in continua evoluzione… come in tutto il resto del globo. La differenza è che qui capita spesso di fissarsi su un prodotto e farne 10000 varianti diverse, fino a sminuire l’identità dell’idea iniziale e ad avere prodotti che suonano tutti nello stesso modo.

Poi ovviamente ci sono un sacco di eccezioni, che però non spiccano come dovrebbero a parer mio. Vengono messi in mostra maggiormente prodotti che seguono la moda di turno, escludendo a priori tutto il resto. 

Credo che in Italia si pecchi un po’ di curiosità e d’interesse per il panorama musicale in generale.

E che cosa ti mancava di Milano?

In realtà nulla di che, sono dovuto tornare per motivi personali 

Chi è quel losco personaggio che vediamo in copertina? 

È un puppet che mi accompagna dagli anni dell’artistico… vedilo come un logo personale.

E ora? Progetti futuri? 

Cerco sempre di fare cose differenti musicalmente parlando, ho anche in progetto collaborazioni con cantanti italiani e non. Insomma ho tanta musica in cantiere e non vedo l’ora di farvela ascoltare.