Si chiamano Baron Samedi e propongono un hardcore piuttosto furibondo, concentrato in tre canzoni che funzionano da biglietto da visita: l’ep autoprodotto si chiama Shame on You.

La band mantovana ha sviluppato il proprio sound anche grazie a un’intensa attività live, che li ha portati a suonare anche all’Autumn Tube Fest condividendo il palco con numerose band tra cui Damn City e Disease Illusion

One More Step mette subito in primo piano un dialogo fatto di chitarre molto potenti e di una sezione ritmica in grado di lavorare nell’ombra ma anche di prendere il proscenio. La voce gutturale completa il discorso.

Gli ingredienti di Rise Up sono più o meno gli stessi, anche se il percorso del brano è più fluido e veloce, senza rinunciare a criteri di aggressività che non vengono mai meno.

Si chiude con la tiratissima Shame on You, la title track, che mette in grande evidenza un drumming molto rumoroso, che però lascia spazio anche alle qualità degli altri strumenti e della voce.

Tre brani sono pochi per capire qualità e difetti di una band: se l’ideale sarebbe sempre un full length, già un ep da cinque o sei canzoni fornirebbe maggiori indizi.

Ma se ci si lascia guidare dal flusso magmatico che delinea il suono dei Baron Samedi, si possono comunque intuire le qualità di una band potente e dalla personalità già ben delineata.

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