Arrivano da Potenza gli Hillinoise che, al di là delle confusioni geografiche, fanno un rock alternativo di buona potenza e con significative variazioni sul tema. Il loro esordio è concentrato all’interno di Sorriso Plastico, ep da sei tracce che esce oggi.
Fin dalla prima traccia, Variazioni di grigio, sono evidenti le influenze di band importanti dell’indie italiano e internazionale: il suono è volutamente scarno ma ricco di vitalità, con un drumming molto attivo.
La asprezze si spargono anche nella seconda traccia, Velato sogno, comn un certo contrasto con il cantato, che pur non essendo proprio sereno suona in certo modo più placato.
Sono le chitarre ad aprire le danze di Supernova, anche se il basso interviene presto a tenere unite le fila del discorso. Il testo cita curiosamente qualche ben noto brano mainstream italiano, ma la sostanza è ancora quella di un indie robusto.
Più tranquilli e oscuri i ritmi di Sposa meccanica, forse il pezzo più introspettivo del disco. Anche più morbida Crisalide, sebbene con momenti vibranti e rumorosi.
Si chiude con L’Urlo del dottor Munch, che al di là delle referenze pittoriche si fa notare per un altro ottimo lavoro della sezione ritmica, in particolare per un basso particolarmente “free”.
Il contrasto tra la voce della cantante e il sound ruvido si può vedere sia dal lato dell’originale, sia da quello dello straniante. Ma i ragazzi dimostrano una certa consapevolezza dei propri mezzi e il risultato, per essere un esordio, va visto in un’ottica del tutto positiva.
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