Fuori dal 21 marzo There and Back, il debut album degli Shady Lane. Otto tracce che compongono un concept album suddiviso in due atti, ispirato alla figura di Arthur Conan Doyle. Un racconto di viaggio tra Italia e Stati Uniti, un iter introspettivo del protagonista che sfuma nel thriller.

There and Back è un titolo evocativo. Qual è il significato dietro questa scelta?

Luca: Il titolo racchiude l’essenza del concept: l’idea era di creare una storia che unisse gli elementi del thriller con quelli del romanzo d’avventura, il protagonista, infatti, spinto dalla volontà di lasciarsi alle spalle la vita di città e di trovare pace al suo malessere, si troverà a vivere un viaggio tra Siclia e Stati Uniti, laddove emergerà un’inaspettata verità. Il viaggio reale e quello interiore saranno un parallello nella ricerca della quiete.

Il progressive rock permette molta sperimentazione. C’è stato un momento in cui vi siete detti: “Questo è il nostro sound”?

Luca: L’idea alla base di questa band era di lasciarci ispirare da gruppi con Queensryche e Fates warning, cercando però, una “via personale”, una certa originalità. Le basi poste da Salvo per me centravano il bersaglio e, quando Roby ci ha fatto sentire le sue prime tracce vocali, la conferma è stata totale.

La struttura dell’album è particolare: come avete deciso la sequenza dei brani per costruire la narrazione?

Luca: Non è stato un lavoro semplice, in effetti, si è trattato di cercare un equilibrio, tra I vari brani in termini di tonalità, sound e natura intrinseca dei brani stessi, al fine di fornire la giusta base al momento narrativo, poi magistralmente interpretato da Roberto.

Qual è stato il pezzo più difficile da scrivere e registrare? Perché?

Roberto: Difficile a dirsi. Credo che ognuno abbia avuto sensazioni differenti, sia in fase di scrittura che di registrazione. Per quanto mi riguarda I brani che ho trovato maggiormente impegnativi sono stati Seasons e the Great Unknow proprio per la loro complessità strutturale. Era necessario valorizzarne ogni singolo passaggio. 

Come immaginate la resa live di There and Back? Ci saranno elementi visivi particolari per accompagnare la musica?

Roberto: Una volta ultimato il concept con la registrazione e presentazione del secondo atto credo che il live riserverà parecchie sorprese. Quella di utilizzare elementi visivi è una cosa che mi appassiona molto, in effetti, nella migliore tradizione di band progressive rock risulta sempre una scelta ottimale.

Qual è il pezzo più impegnativo da suonare dal vivo?

Roberto: Non avendo ancora avuto la possibilità di sperimentarci su di un palco non saprei. Potrei però azzardare Seasons per I suoi molteplici cambi di sonosrità ed atmosfere e l’alternanza di parti cantate e recitate

Quali sono i prossimi passi per gli Shady Lane? Possiamo aspettarci nuovi progetti a breve? 

Roberto: Al momento siamo concentrati sulla promozione di There And Back. Per quanto riguarda il breve periodo saremo quindi impegnati nella stesura delle parti del secondo Atto di questo viaggio. Potrebbero tuttavia, presentarsi situazioni particolarmente stimolanti, per qunto riguarda l’attività live, quali la partecipazione a festival o essere band di supporto a qualche gruppo noto, a qual punto si tratterebbe di occasioni che non ci lasceremmo di certo scappare.

Pagina Instagram Shady Lane

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi