#shortraks: tre recensioni in breve per te
E rieccoci con #shortraks: tre recensioni veloci veloci per te. Questa volta tocca a Sunday Morning, Malvax, Ivca.
Sunday Morning, Four
Four è il nuovo album dei Sunday Morning, in uscita per BronsonRecordings. Il disco segna un nuovo capitolo discografico per la band dopo l’ultimo Let It Burn (2016). Il gruppo cesenate composto da Luca Galassi, Andrea Cola, Federico Guardigni e Jacopo Casadei.
Si parte da If I Go, partenza già molto esplicativa di quello che ci aspetta nell’album: sorretta da un’atmosfera sonora minimale, la canzone si dipana placidamente, figlia delle influenze internazionali e americane in particolare, con folk e soul nelle vene. Broken Arms passa a un vivace percorso voce e chitarra, cui poi si aggiungono gradualmente gli altri strumenti. La lezione dei songwriter di ultima, ma anche delle precedenti generazioni, è molto chiara.
Ottani più alti quelli di Power, che corre un po’, senza perdere compostezza, e sembra figlia di istinti più pop. Ballatona in stile Eagles dei vecchi tempi, ecco poi Dreamer. Molto tranquilla ma meno zuccherosa Waste My Time, di chiare origini folk acustiche. Un po’ più ricca di suoni Lovers & Tramps, che gioca sui contrasti.
E se May your heart torna in territorio ballad, Can’t stand still risolleva un po’ la tensione. Estremamente dolce e sommessa We were wrong, elenco di errori più sussurrato che cantato. Si chiude ancora con una ballad, Prove it. Molte delle piste che i Sunday Morning battono sono già state percorse moltissime volte. Ma la band procede con sicurezza e consapevolezza dei propri mezzi, il che porta a un disco molto gradevole.
Genere: folk, pop
Malvax, Niente di che
Niente di che è l’esordio discografico dei Malvax, registrato e prodotto da Marco Bertoni e in uscita per Libellula. Si gioca nel campo dell’indie pop, a volte del pop e basta.
In fondo all’anima apre il disco con movenze morbide e con punti di riferimento melodici piuttosto precisi (i Canova sono i primi che vengono alla mente). Si rimane su toni morbidi con pezzi come In questa notte e Brividi (basta che ti senta mia).
Molta nostalgia e un po’ di stalking in Non rispondere, mentre si passa a un pezzo molto scarno e sofferto con Teatro di bugie, con condimento aggiuntivo di archi. Dammi tempo è (correttamente) ritmata e piuttosto corale, con qualche apertura pop interessante. Nei posti che non sai accende improvvisamente il motore e si fa rock (il giro iniziale ricorda un po’ Bye Bye Bombay, ma comunque).
Si procede con Invisibile, vellutata e notturna, con uno sviluppo melodico interessante. Si chiude con la title track Niente di che, acustica e piuttosto sfrontata.
Ammantato di malinconia, il debutto dei Malvax può trovare una collocazione e un pubblico attento senza troppo sforzo, nell’alveo dell’indie pop.
Genere: indie pop
Ivca, Metto Amore Tolgo l’Illusione
Metto Amore Tolgo l’Illusione è il titolo, in stile Karate Kid, del debut ep di lvca, in uscita per Giada Mesi. Il disco definisce i contorni del primo capitolo del sodalizio artistico tra lvca e il producer Ilovenikobrens.
L’ep si apre con Aprile non è un verbo, piuttosto intima ma fitta di concetti e con un’apertura piuttosto significativa: “Vorresti uccidermi e vendere i miei organi al mercato”. Più ritmata e fischiettata Il mondo non è un cerchio perfetto, sorta di giro del mondo dei luoghi comuni convertiti ai problemi relazionali.
Molto meno concilianti i toni di Fuori da quel bar non offrivano cicche, con influenze dell’hip hop americano e un substrato notturno su cui si apoggiano le rime. La bronchite d’estate ha un clap che tiene il ritmo, tra immagini estive e piccole (?) crisi di gelosia. Un po’ di citazioni e un controcanto filtrato e curioso saltano all’occhio in Troppi film forse. Al contrario si viaggia sul nonsense per Pensieroso me, che chiude l’ep con un torrente di parole. Con una pronuncia un po’ trascinata che però si può tramutare facilmente in marchio di fabbrica, Ivca mette giù i propri singoli e li lega insieme con personalità e sincerità trasparente, ottenendo un lavoro meritevole di attenzione.
Genere: hip hop