Sinedades: la musica è magia invisibile
I Sinedades presentano il loro nuovo lavoro, un album omonimo che racchiude undici tracce ricche di poesia, ritmi latini e atmosfere ispirate al tropicalismo brasiliano. Scritto, arrangiato e prodotto interamente da Erika Boschi e Agustin Cornejo, il disco è una celebrazione di emozioni, amori, drammi e connessioni umane. Abbiamo incontrato Erika e Agustin per scoprire i segreti e le ispirazioni dietro questo progetto così intimo e personale.
Iniziamo parlando del titolo dell’album. Perché avete deciso di intitolarlo “Sinedades”?
È un omonimo, per simboleggiare un nuovo inizio. Chi siamo, come ci definiamo, come ci sentiamo. È il nostro nuovo punto zero. Questo è il quinto disco che facciamo come collaboratori Erika&Agustin, ma è il primo album che ci rappresenta a pieno.
L’album è composto da undici tracce scritte, arrangiate e prodotte da voi. Com’è stata la vostra esperienza in studio?
Abbiamo quasi letteralmente vissuto in studio per molto tempo. È stato un viaggio profondissimo. Scavare nelle emozioni, nella ricerca del suono, nella registrazione e nell’arte di costruire per mesi e anni un qualcosa che alla fine non vedi, ma senti. Un qualcosa che si muove nell’aria, che fa vibrare gli oggetti nella stanza e che ti catapulta nelle tue emozioni più forti e personali.
La musica è magia invisibile, che alla fine però diventa concreta, materica e catturata per sempre, grazie alla tecnologia. Questo è stato. Un viaggio emotivo, professionale, umano, tecnico. Ci siamo addentrati nel mondo dei microfoni, delle tecniche di registrazione, di mixaggio, di effetti, reverberi, plugin. E onestamente, non vediamo l’ora di rientrare in studio.
Parlando di influenze, quali generi musicali vi hanno ispirato durante la creazione di questo album?
Il Brasile di Veloso, Gil, Buarque, Costa, Regina, Djavan ma anche il folk di Nick Drake, Mark Fry, Paul Simon, Paul Mccartney, Kings of Convenience.
Il vostro album ha visto la partecipazione di più di venti musicisti. Come avete scelto le persone con cui collaborare?
In base a due criteri: ammirazione musicale e amore. Fieri di aver collaborato con Nico Gori, Giovanni Guidi, Joaquin Cornejo, Jeremias Cornejo, Naomi Berrill, Nicolàs Farruggia, Cico Messina e tanti altri.
Cosa sperate che gli ascoltatori portino con sé dopo aver ascoltato il vostro disco?
Un sorriso, voglia di ballare mentre si passa l’aspirapolvere, voglia di scegliere la strada più lunga ma più panoramica, farsi travolgere dalla saudade, mandare a quel paese qualcuno che ti ostacola e fare l’amore.