Sista pubblica il suo primo singolo in italiano dal titolo Sospesi. Un messaggio di speranza e riflessione che la stessa Sista, Silvia Gollini, ci ha raccontato.
Ciao Silvia, iniziamo subito a parlare un po’ di te e della tua storia. 25 anni di carriera e ora arriva il primo brano in italiano. Come nasce il progetto Sista?
Il progetto artistico nasce a Londra, infatti i miei primi due lavori sono in inglese e sono completamente diversi rispetto a Sospesi. Quando è scoppiata la pandemia da Coronavirus ero in Italia e non sono potuta tornare a Londra. La canzone è arrivata di getto, durante i primi giorni di lockdown. Vivevo tutta una serie di emozioni che ho sentito l’esigenza di scrivere e ho scelto di usare l’italiano. E’ stato un feeling immediato; da tempo scrivo in italiano per altri, questa volta ho voluto tenerlo per me.
Sospesi è un messaggio sul tempo e sulla necessità di riflettere proprio su come impieghiamo il nostro tempo.
Dobbiamo provare a fermarci e ragionare, a capire quale direzione stiamo prendendo. Il rallentamento a cui ci ha costretti la pandemia potrebbe in qualche modo, paradossalmente, aiutarci proprio in questo: combattere la fretta da cui siamo travolti. Sospesi vuole proprio dire questo, provare a rallentare. Le nostre vite corrono dalla mattina alla sera, dobbiamo provar a cambiare il nostro rapporto con il tempo.
Il brano in italiano è un punto di svolta, pensi di seguire questa nuova strada anche per i lavori futuri?
Il brano in italiano, per me, è stata una sorpresa inaspettata. Siamo già lavorando al prossimo pezzo, sempre in italiano. Ora la difficoltà sarà quella di dare coerenza al progetto. Vorrei pubblicare un album a fine anno che contenga metà dei brani in italiano e metà in inglese in modo da fondere le due anime.
Abbiamo parlato tanto di pandemia e il mondo artistico è in fermento, a quasi un anno dalla sospensione di tutti gli eventi. Come stai vivendo questo tempo?
E’ una vera e propria astinenza. Calco i palchi da 25 anni. La mia generazione è quella del live e l’incontro con le persone non ha prezzo. Nel momento in cui sei sul palco puoi scambiare sensazioni con chi hai davanti. L’artista rimane artista anche se non lo fai esibire e trova il modo di far uscire le sue sensazioni. Personalmente, sto lavorando molto con la scrittura e, come tanti altri, continuerò in questa direzione. La musica come bere, non puoi farne a meno: è necessaria.
Isabella Rizzitano