Da semplice soluzione alternativa a vera e propria necessità di molte aziende. Ecco dieci canzoni perfette per dare un tocco in più allo smart working.

YLYNE, “Thrist Trap”

Lavorare con YLYNE può dare la spinta giusta. Progetto parallelo elettronico del chitarrista Frank Martino, che riesce a creare un mix unico di dub, glitch music e influenze dance che si fondono ancora una volta in atmosfere oscure, ipnotiche e, in quest’ultimo singolo Thrist Trap anche inserti di sonorità trap. Per darsi una svegliata, per fare le cose noiose tutte di seguito, magari di prima mattina mentre fuori piove. Thrist Trap è un brano da tenere in loop, in attesa che di YLYNE esca anche l’atteso nuovo disco, a quel punto non ci fermerà più nessuno.

Pierpaolo Lauriola, “Le nostre fragili certezze”

Ha un passo spedito Le nostre fragili certezze, la canzone che apre il nuovo disco del cantautore Pierpaolo Lauriola, Canzoni scritte sui muri. Giusto per avere lo sprint per affrontare anche quella videochiamata con il capo che forse avresti voluto evitare. Del resto nel disco di Lauriola i riferimenti al lavoro e all’attualità sono abbastanza frequenti, per fortuna sempre in contesti che lasciano molto spazio alla speranza.

Ariù, “Cose nuove”

Ariù è il nome che nasconde il progetto solista di Enrico Scanu, già militante in diverse formazioni jazzistiche milanesi (tra cui anche i Deaf Kaki Chumpy) che ha pubblicato di recente il suo primo ep dal titolo Nottetempo, facendo uscire dalla cameretta i suoi brani che si collocano a metà tra electro-pop e white soul. In particolare, Cose Nuove (che ha un video che vanta la regia di Luca Nistler) ci mette nel mood giusto per continuare per ore senza sforzi, nella solitudine della quarantena, con malinconia senza drammi.

Roulette Le Fou, “Nasi Freddi”

Parliamo dei Roulette Le Fou e della loro Nasi Freddi. Leggendo il nome della band campana potrebbe venir voglia di immergersi nel mondo dei casinò, ma anche aver voglia di scoprire di più su di loro e sulla loro musica. Estratto dall’album Non mi mento tanto bene, il brano è orecchiabile tanto da alleviare lo stress da smart working. Il gruppo si fa apprezzare per la leggerezza della loro musica e per i richiami dal Cremonini di ultima generazione ai Coldplay.

Tosello, “Dove le strade hanno un nome”

C’è qualcosa di ossessivo ma anche di molto energico nel giro di chitarra che apre Dove le strade hanno un nome, il nuovo brano del cantautore Tosello. La canzone è accompagnata anche da un video che si incentra proprio sui problemi dell’isolamento. Fatto sta che se sei chiuso/chiusa nel tuo appartamento a lavorare, questa è una canzone tranquilla, ma con la sferzata giusta.

InO, “Precario di secondo nome”

Precari lo siamo tutti, ma mica solo nel lavoro: questo sostiene, a piena ragione, InO, cantautore di Vicenza che ha incluso questa Precario di secondo nome nel disco di esordio da solista, Casa Anastasia. Parla anche di supereroi e fumetti (in tono un filo sarcastico) InO all’interno del brano. Ma tu non ti distrarre che c’è quella relazione che devi mandare entro un’ora, mi raccomando.

Calcutta, “Sorriso (Milano Dateo)”

Non può mancare un Calcutta con Sorriso (Milano Dateo), fresco di disco di platino con oltre 50.000 copie vendute. Uscita nel corso del giugno 2019, il brano racconta di una storia d’amore ormai consumata, che lascia nell’artista e in chi l’ascolta quella inconfondibile nota malinconica che è quasi un marchio di fabbrica. Tutto inizia da Milano Dateo, stazione della metropolitana della città meneghina, luogo grazie al quale affiorano i ricordi.

Sandra Vesely, “Panopticon”

Sandra Vesely è un nuovo nome che fa capolino sulla scena underground milanese che esordisce con un singolo registrato dal vivo dal titolo Panopticon (che vede la collaborazione del pianista e compositore Vincenzo Parisi), che ci arriva in un periodo dove i live non esistono. Sandra Vesely ci porta velocemente in un mondo oscuro (tra le sue influenze anche Diamanda Galàs), di quelli che facilmente ci fanno rimanere davanti allo schermo per ore. Per chi ha bisogno di un capo feroce anche in modalità smart working.

Samuele Fortunato, “Lisbona-Pisa”

Diciamo che le canzoni di Samuele Fortunato non si abbinano particolarmente bene al concetto di “lavoro”, perché anzi danno sempre l’idea di ozio, vizi, ubriachezza molesta e altre perdite di tempo. Ma appunto: poniamo che ti abbiano appena fatto incazzare sul lavoro (lo fanno) anche a distanza. Ascolti Lisbona-Pisa, ti distrai, pensi che potrai riprendere a viaggiare e non ci pensi più.

Coma_Cose, “Mancarsi”

Mettiamoci anche i Coma_Cose e la loro Mancarsi, a tutti gli effetti un vero e proprio inno generazionale, nella playlist dello smartworking. Dal mistero delle parole a toni velatamente romantici, questa canzone parla dei giovani (freschi di entrata negli –enta dopo il caos della giovinezza) e del loro ruolo in un mondo che faticano a capire ma che vorrebbero conquistare, senza grossi proclami e con la solita leggiadria.