Smokin’ Velvet: aver fame di nuovi generi, esperienze, sensazioni

smokin' velvet

Gli Smokin’ Velvet hanno pubblicato Jalapeño, un disco d’esordio che cela una consapevolezza raggiunta soltanto con la ginnastica della sperimentazione, attraverso la ricerca di nuovi orizzonti che pur guardano con continuo interesse alle radici dell’hip hop. 

Jalapeño è il vostro disco d’esordio: raccontatecelo usando solo i titoli delle canzoni che lo compongono

(Dreabb) Il nostro primo disco è fuori, piccante e sostanzioso come una pasta gricia con jalapeños, se non è di vostro gusto continuate a sgranocchiare scarseez©.

Come si diventa “Smokin Velvet”? Quale pensate essere state le tappe fondamentali del vostro percorso, quelle che insomma hanno avuto un’importanza formativa?

(Deep Sheet) Abbiamo entrambi dei percorsi che, sin da piccolissimi, ci hanno legato alla musica. Per me la scoperta del rap mi ha insegnato come essere libero, ma ancora di più aver fame di nuovi generi, esperienze, sensazioni. 

Due singoli, e poi il disco. Un percorso veloce, che però pare maturato negli anni. Che processo lavorativo ha avuto “Jalapeno”? Come avete lavorato e in che tempi alle tracce del disco?

(Dreabb) È stato un percorso lungo durato due anni soltanto per la fase di creazione e scrittura delle canzoni, complice il fatto che abbiamo dovuto lavorare a distanza durante tutti i periodi di lockdown a causa del Covid. Sulle canzoni in sé, ci sono brani nati da strofe di Deep Sheet scritte inizialmente su type beat e poi riarrangiate da zero musicalmente, altre in cui è nato prima il beat, ma non c’è mai stato un vero schema preconfigurato, abbiamo fatto molti cambi in corso d’opera.

C’è un pezzo al quale siete più legati?

(Dreabb) Per me è sicuramente Lontano da qui, la prima che abbiamo realizzato.

(Deep Sheet) Per me Neruda: è un perfetto spaccato di un periodo e musicalmente mi trasporta, mi emoziona. Avrei altri 1000 flow da buttarci sopra.

E il brano che invece reputate più “coraggioso”, in Jalapeño?

(Dreabb) A livello musicale forse Jalapeño, la title track, giusto perché la produzione suona più “inaspettata”, ma in generale per far suonare questo disco in questo modo ho praticamente dovuto disimparare a mixare in modo convenzionale.

(Deep Sheet) Jalapeño secondo me è un piccolo capolavoro di produzione. Ogni volta che il beat cambia per me è come la prima volta. Diciamo che il lavoro lo fa il beat, io ho scritto qualcosina sopra.

Salutiamoci con la domanda nostalgia: il primo disco che avete comprato?

(Dreabb) Questo lo ricordo ancora, è stato Chi vuole essere Fabri Fibra? del Fibroga nazionale, ai tempi delle medie.

Pagina Instagram Smokin’ Velvet

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

sungaitoto toto togel deposit 5000 toto slot situs toto situs toto situs toto bo togel terpercaya