Stanza del Rumore, “Stanza del Rumore”: recensione e streaming
Stanza del rumore è il nuovo disco, omonimo della band veronese. L’album vede il ritorno del gruppo dopo aver avviato un nuovo capitolo artistico, con sfumature rockeggianti e testi in italiano. La giovane band è composta da Pierpaolo Pattaro (voce, chitarra ritmica), Martino Posenato (chitarra, seconda voce), Lorenzo Girardi (basso, cori) e Nicola Zonato (batteria).
Stanza del Rumore traccia per traccia
La partenza è di quelle dinamiche: Al risveglio è un brano energico che fa pregustare l’atmosfera rock nella quale il disco immergerà l’ascoltatore.
Aria ricca di contrasti quella che caratterizza Ruvida, immersa in sonorità stoner e in ritmiche molto muscolari.
Tentativi (rumorosi) di stare a galla in Correnti, canzone di profondità marinare. Più fluida e guizzante, ecco poi Quando parli, gonfia di suoni potenti.
Problemi di identità quelli che si delineano ne L’idea che ho di me, che ha momenti meditativi alternati a improvvise tempeste.
Tempeste che ci sono anche ne Il primo giorno, solo che arrivano da lontano e si affermano un po’ alla volta, in un pezzo capace di variare ritmi in corsa.
Maree assomiglia a un anthem, comunque a un pezzo molto robusto e ricco di potenza, al quale ci si può anche aggrappare.
Quasi a sorpresa ecco una ballad morbida e moderata: Sentieri nascosti, a sorpresa ma non fuori luogo, comunque. Balla un po’ l’agile Gigante, che varia un po’ i suoni senza uscire dai recinti elettrificati del rock.
Si affrontano poi i Mostri, a colpi di drumming e chitarre, in un pezzo che torna a urlare forte. Ha un andamento piuttosto vario, capace di frenare e ripartire, la seguente Muto.
L’album chiude con Umano, voce che si alza forte da un silenzio che si popola presto di suoni d’impatto, per una chiusura piuttosto clamorosa.
L’impronta rock di Stanza del Rumore è forte e ben marcata, delineata da dodici brani ricchi di passione e potenza. In controtendenza, forse, ma con uno stile significativo e molto convinto.