Subsonica @ Goa-Boa Festival: il report
L’ultimo, caldo evento targato Goa-Boa Festival nella verde cornice di Villa Serra di Comago (Genova) ha visto protagonisti i Subsonica e il loro Estate 2021 Tour, preceduti da un’ipnotica Ginevra Nervi.
Fin dall’arrivo si percepisce l’entusiasmo del pubblico che a mano a mano affolla l’area del concerto: per molti è il primo vero ritorno alla musica live, e dopo quasi due anni non può che essere emozione sincera. Si inganna (e ci si gode) l’attesa fra una birra alla spina nel bicchiere targato GoaBoa Festival, che diventa uno dei soggetti preferiti per le classiche foto e stories su Instagram, e un panino di quelli che sanno proprio di concerto.
Qualche minuto dopo le 20 arriva sul palco, affascinante nella sua essenzialità, Ginevra Nervi. Genovese, classe 1994, si è fatta decisamente spazio nel mondo della musica elettronica grazia alla sua capacità di manipolare i suoni e la voce, fino a creare costruzioni musicali impalpabili e potenti. Nel suo percorso il cinema ha un ruolo determinante: i suoi brani sono colonne sonore di film e serie tv per Netfilix, Amazon Prime, Rai e Mediaset. Nel 2021 ha pubblicato il suo ultimo ep Klastòs. Un’esibizione semplice, con la sola artista sul palco, circondata da tastiere e synth e dalla magia che ha saputo creare.
Le ombre si distendono su Villa Serra, si accendono nuovamente le luci sul palco, questa volta per accogliere i protagonisti della serata. I Subsonica regalano in sequenza Come se, Funk Star, Cose che non ho e Onde Quadre, tutti brani estratti dall’album Subsonica del 1997, attorno a cui gira intorno la prima parte dello show.
Si prosegue con Radioestensioni, ricordando con nostalgia il periodo delle radio libere, quelle in cui si trasmetteva solo musica senza logiche di classifiche o di pubblicità. La voglia di raccontare e di raccontarsi al pubblico non manca, soprattutto viaggiando sulle ali del tempo e dedicando un ricordo a ogni traccia inserita in scaletta.
Accende gli animi Ratto e il suo ritornello l’unica ambizione che hai è stare in piedi, che si avvicina tristemente allo scenario contemporaneo. Si raccontano di tastiere rock e distorsioni, di ringraziamenti mai avvenuti a un Samuel che ha dato l’anima sul palco, regalando emozioni “con la sua voce, i suoi cappelli e le sue camicie colorate“. Scherzano insieme Boosta, Max e lo stesso Samuel, insieme ormai da 25 anni ma che sembrano non sentire affatto il peso del tempo che passa.
L’excursus tra un disco e l’altro continua arrivando al 2011 e a Istrice, la classica ballad in un disco dai toni decisamente meno morbidi, quella che si usa per limonare furiosamente, un amore puntuto che nasce e si consuma sotto i portici di Torino. E ancora via sulle note di Incantevole, apripista di un amore che è amore in ogni sua forma, come quello raccontato in Eva-Eva, passando per I cerchi degli alberi e la pace che vorremmo tutti trovare in fondo a quegli occhi.
Ancora si canta tutti insieme, ancora seduti e nel disperato tentativo di resistere al ritmo senza infrangere le normative anti-contagio. Subito dopo Bottiglie rotte, l’inevitabile e accorato omaggio al Maestro Battiato, con la versione di Up patriots to arms. La musica contemporanea forse ci butta giù, ma i grandi successi come Nuova ossessione e Strade riescono a farsi cantare ancora a squarciagola e a emozionare come se fossero ascoltate per la prima volta dal vivo.
I 20 anni trascorsi dai fatti che hanno visto Genova protagonista di uno dei più bassi momenti dello stato democratico vengono ricordati da Max Casacci in un’intensa introduzione di Sole silenzioso.
Momento di pausa, pubblico infuocato che chiede ancora, Samuel che scherzando commenta “neanche fossero due anni che non andate a un concerto!”, con tutta l’amarezza che ci si porta dietro, e un monito all’importanza della vaccinazione per poter auspicare di tornare presto alla normalità.
Tutti i miei sbagli chiude il cerchio, riporta alle origini, al Festival di Sanremo e tutto ciò che ha rappresentato per la carriera dei Subsonica. Lo spettacolo finisce, le luci si rialzano e i ragazzi sul palco salutano e ringraziano come si farebbe a casa di amici dopo una bella serata trascorsa insieme. Si torna a casa, ancora con le canzoni della serata nelle orecchie e nella gola, sezionando la notte e il cuore per sentirsi vivi. E questa volta senza alcuno sbaglio.
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Foto di Chiara Orsetti e Sara Carpi