Suz, “Hiatus”: recensione e streaming
Hiatus è il titolo del nuovo ep di Suz, al secolo Susanna La Polla De Giovanni, cantante, autrice e compositrice italiana con alle spalle tre album di studio e numerose collaborazioni nazionali e internazionali come Angela Baraldi, Black Job, Phoet, Thavius Beck (Saul Williams, Nine Inch Nails), KutMasta Kurt (Kool Keith, Beastie Boys), Justin Bennett (Skinny Puppy), Katzuma, TY1, Pandaj, Obsqure, Spire, White Raven, Weight and Treble.
Il nuovo ep è il primo disco interamente scritto e prodotto dalla musicista, si discosta dalle precedenti produzioni vicine al genere trip hop, per virare verso un’elettronica di più ampio spettro e vede i featuring al basso di Alessio Argenteri, aka Manna Man (Casino Royale, Black Job) in due brani (Akahézé e Fairy Circle) e al sax tenore di Laura Agnusdei nel brano Dragon Inn.
Suz traccia per traccia
Si parte da un’Intro prolungata, che immerge subito in un mondo sintetico ma anche un po’ interrogativo. Molto più fantascientifica e anche inquietante Let No One Live Rent Free In Your Head, che porta alla luce influenze 80s ma anche una certa libertà e creatività.
Si gioca con i loop in Akahézé, che fa prevalere i bassi e li segue con costanza e quasi con protervia. Winds of Summer Fields passa a un mood un po’ più minaccioso, prima aleggiando e poi scendendo verso terra.
Assomiglia a un divertissement Fairy Circle, che procede (ovvio) in modo circolare, accelerando e lasciando sensazioni dinamiche interessanti. Si entra poi in un misterioso Dragon Inn, che ha battiti che si scompongono, un umore piuttosto scuro e piccole sorprese sonore. La chiusura si allunga con una Outro (Alt 288) che ha qualche istinto tribale affogato in un flusso continuo e pervasivo.
Suz confeziona un ep interessante e lucido, in cui convoglia esperienze elettroniche e influenze provenienti da più fonti, per ottenere un sound ben amalgamato e sicuramente convincente.