Già noto nella scena underground, Tancredi Bin è un musicista e cantautore bolognese che debutta col suo personale progetto discografico. Dopo il suo esordio ufficiale con All’apice, primissimo singolo, seguito dal secondo Muta, presentati per la prima volta dal vivo al MI AMI Festival 2024, il cantautore svela un nuovo inedito.
Si chiama Il pensiero come scoria, pubblicato per Oyez!. Terzo e ultimo singolo che anticipa l’album di debutto Mappa di ogni corpo, il brano è la sintesi perfetta delle due dimensioni che hanno mosso e guidato il lavoro artistico di Tancredi Bin.
Se con All’apice abbiamo avuto modo di sentire l’alternative rock (i Verdena come gli Scisma) e invece con Muta abbiamo sentito la sperimentazione (ML Buch, Astrid Sonne, Maria Monti e Franco Battiato), con Il pensiero come scoria capiamo veramente cos’è Mappa di ogni corpo: uno studio dell’avanguardia che deriva dal più primitivo dei rumori. “Se le attività dell’anima coincidono con quelle del corpo, cos’è il pensiero?” è la domanda che Tancredi Bin pone a se stesso e a chi lo ascolta. Per l’artista è qualcosa che viene dopo la percezione, una conseguenza, forse uno scarto organico, una secrezione. Una risposta che cela riflessioni silenziose e una sensibilità istintiva, le stesse che hanno guidato il brano “Il pensiero come scoria”.
Con la sensazione che il pensiero sia un fluido molto denso che viene espulso dal corpo, si è sviluppato il brano lungo arpeggi cristallini intersecati a linee di batteria ricche di piatti, un intreccio che volevo ricordasse i movimenti delle acque superficiali e della risacca