Si chiama Vomito il primo ep di TeTra, una raccolta di sei brani che si muovono tra italiano e inglese e anche attraverso i generi, flottando negli spazi intermedi tra emo, trap, pop.
Giulia De Bellis, in arte TeTra, scrive la propria prima canzone a quattordici anni su uno scoglio ascoltando il rumore delle onde, in mezzo al mare di Roseto degli Abruzzi , dove si reca ogni estate con la sua famiglia. Rientrata a Roma, con il prezioso aiuto di sua cugina, riuscì a unire testo e melodia, costruendo così la sua prima vera canzone.
Iniziò così la loro collaborazione musicale che mosse i primi passi verso un sound country pop, calcando diversi palchi capitolini. Le rispettive carriere musicali, con il tempo, presero strade differenti: cosi TeTra decise di iniziare a sperimentare nuove sonorità all’interno dell’universo della trap
TeTra traccia per traccia
Un certo senso emo sia nelle parole sia nei suoni e un’atmosfera cupa appare in Poeti maledetti, pezzo un po’ trap che apre l’ep.
Un rappato fitto e veloce caratterizza Mina vagante “Achtung Minen”, che lascia altri spazi alla malinconia.
Due passi nella dance e nell’horror con Hannibal, che gioca con vampiri e cannibali per raccontare una storia che sa soprattutto di gestione dell’attenzione altrui.
Pussycat in the planet incomincia in inglese poi fraseggia in italiano, tra ricordi sparsi e schitarrate acide.
Tutta in inglese invece Hurricane, leggermente più morbida ma anche piuttosto provocatoria. Anche My Fantasy, che chiude l’ep, è tutta in inglese e anche piuttosto americaneggiante come atteggiamenti.
Posto che l’originalità della proposta di TeTra emerge molto meglio quando canta/rappa in italiano, l’ep rappresenta un esordio interessante e ben calato nelle tendenze più fresche e attuali.