the black veils, "dealing with demons"Si chiama Dealing with Demons il nuovo lavoro del trio bolognese The Black Veils. “Dealing with Demons” è un concept sulla necessità di affrontare i demoni che si annidano nel cuore e nella mente degli esseri umani e che spesso ne prendono pericolosamente il controllo. Prodotto da Gianluca Lo Presti (già Nevica su 4.0 e collaboratore di musicisti quali Tying Tiffany, Blaine L. Reininger dei Tuxedomoon, Delendanoia, Cosmetic e Vanity) presso il Lotostudio di Ravenna, “Dealing with Demons” rappresenta la prima uscita ufficiale siglata “Atmosphere Records”, l’etichetta bolognese che riunisce alcune delle realtà italiane contemporanee più interessanti di stampo post-punk e darkwave.

The Black Veils traccia per traccia

La partenza, con The Persistence of Memory, è ricca di feedback ma ospita anche un recitato. Poi la musica parte per davvero e si piomba in piena dark wave, schiacciati tra i fantasmi dei Joy Division e dei primi Cure. Nothing is Pure lavora sulle risonanze (profonde) e mette in pista un ritmo medio ma con variazioni frequenti.

Più etereo e distaccato l’ingresso a The Ghost Inside, che poi in realtà non si rivela affatto distaccata. Reptile (Chant for Cold-Blooded Creatures) evoca altri fantasmi new wave, ma anche quella genìa di band, Interpol in testa, che a quel periodo si sono rifatti più di recente. Ritmi ben distinti e una voglia di assalto contraddistinguono True Beauty Attacks!

Prinsengracht invece si muove su linee più indirette, nascosta fra le nebbie dei canali olandesi, con il recupero di qualcosa che sembra melodico. Movimenti estremamente accelerati, e anche piuttosto isterici, quelli di The Comforting Taste of Another Springtime Torture. Freyja recupera ritmi più “normali”, ma cerca altre risonanze profonde.

La title track Dealing with Demons arriva quasi a confermare le impressioni già accumulate nel corso dell’album. Si procede verso la fine con la declamatoria e sghemba The Wicker Man, prima che le danze si chiudano sul serio con The Disintegration of the Persistance of the Memory, finale descrittivo, drammatico e in parte lirico.

Buon secondo disco per The Black Veils, capaci di mettere su disco svariate angosce, ma di stemperarle con la buona qualità dell’esecuzione. Fortemente consigliato agli appassionati del genere dark wave.

Se ti piacciono The Black Veils assaggia anche: We Are Waves

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