I Tropea pubblicano, oggi venerdì 12 gennaio e dopo sei anni di attività, il loro primo disco: Serole, fuori con peermusic ITALY e Artist First. Serole è il senso di concretezza che i Tropea hanno voluto dare a un lungo percorso di registrazioni e creazione, iniziato anni fa in un casolare sperduto nelle langhe, proprio a Serole, un altro luogo dell’anima dei Tropea e meta di “ritiri spirituali” periodici, in cui hanno trovato un riparo dal mondo esterno, che ha permesso loro di concepire le dieci tracce contenute nel disco.

Nel luglio 2022 siamo tornati a Serole, nella casa dove abbiamo registrato la maggior parte delle nostre canzoni. Il setting è sempre lo stesso dalla prima volta in cui ci abbiamo messo piede nel 2017: il salotto di una rustica casa di campagna, preso d’assalto, svuotato, capovolto e riempito di amplificatori, mixer, cavi, aste, microfoni e strumenti. In quei 7 giorni di luglio abbiamo registrato le canzoni che abbiamo scritto dal 2017 al 2022. È un materiale vasto che copre tutto il periodo in cui siamo esistiti come Tropea. A quasi un anno di distanza, dopo mesi difficili ed impegnativi, abbiamo iniziato a costruire un percorso intorno a queste registrazioni. Mimmo (Domenico Finizio) poi, ha preso una casa vicino al mare, per immergersi completamente nell’arrangiamento del disco

I Tropea nascono nel 2017 a Milano, dove presto diventano una delle band di riferimento della scena underground grazie alla loro potenza live e alla capacità di esplorare generi diversi. Le influenze della loro musica spaziano infatti dall’alternative degli anni 2000 al postpunk di inizi anni ’80 e al beat degli anni ’60. Nei testi delle loro canzoni, invece, esplorano le sottoculture di internet, la vulnerabilità, il cringe e i sogni.

Ma è la dimensione live che da sempre alimenta il motore del progetto Tropea: questa passione per la musica dal vivo li ha portati nel corso della loro carriera a esibirsi sui palcoscenici di tutta Italia in numerosissimi concerti. Nel 2019 esce il loro primo ep Sad Reacc Only, seguito nel 2020 da Your Wonderful Time e, a giugno dello stesso anno, dal terzo ep Might Delete Later, che viene notato tra gli altri anche da dj Kevin Cole, che sceglie la loro Technicolor come Song of the Day per la celebre KEXP Radio di Seattle. A causa della pandemia, la band si ritrova per la prima volta a lavorare a nuove canzoni a distanza: da questa esperienza nascono Blu, OWO e Ricci, i brani che hanno definito il loro 2021.

Nel 2022 il singolo Identikit /PLOT TWIST prosegue l’esplorazione musicale della band tra generi diversi e tra italiano e inglese ma segna anche un punto di arrivo di questo ciclo di canzoni “solitarie”, che sono lo specchio di quello che la band ha attraversato tra solitudine e speranze per il futuro.

Nel 2022 partecipano alla sedicesima edizione di X Factor nel roster di Ambra Angiolini, arrivando alla finale del talent e classificandosi quarti. Durante il talent esce il loro inedito Cringe Inferno, brano contenuto nella compilation X Factor Mixtape 2022 e che dà il nome allo Spring Inferno Tour che li ha visti protagonisti di quattro concerti ad aprile 2023. I live sono stati anticipati dall’uscita, il 16 marzo, del singolo Proprio tu e seguiti l’8 giugno da La versione migliore.

Tropea traccia per traccia

Creando un po’ di attesa sulle prime battute, Serole (Insieme a te) apre il disco con beat piuttosto vicino allo spirito della dance. Ma, a proposito di spirito, fantasmi sonori si aggirano per un brano introduttivo, che presto lascia spazio a una molto determinata e acida Ti amerei, che fa pensare un po’ alla new wave in stile Interpol.

Si rallenta entrando a Gallipoli, morbida e più rilassata, anche se con un certo senso di tensione elettronica che rimane. C’è Marco Castello e c’è la chitarra acustica in Tu Credi Che, adatta ad abbassare i toni e a regalare sensazioni più intime e malinconiche. Il dialogo di voci si allarga piano piano in un pezzo dal respiro ampio e dalle possibilità di orizzonti più vasti.

Atmosfere moderatamente più mosse quelle che regala Discoteca, che però funziona principalmente sulle negazioni, su antichi assunti e sui “pezzi di niente”, con qualche svisatina che regala un po’ di colore.

Figlia del Covid (come racconta la band nelle note dell’album), ecco poi Sick, cantata in inglese e malata nell’umore, con un andamento lineare e post grunge. Più adorna dal punto di vista sonoro, ecco All My Life, che fa pensare a Tears for Fears e al synth pop romantico degli anni Ottanta, seguendo linee ondeggianti e soffici nelle quali ci si perde volentieri.

La chitarra punteggia l’introduzione di Ribellione, che racconta più un carnevale che una rivolta, con modi particolarmente morbidi e desideri di matrimonio su sfondi non proprio festosi.

Ritornano i toni pop, anche se ovattati, per raccontare Parole, veloce ed elettrica, che finisce con dichiarazioni di non comprensibilità. E si finisce con Semplice, che ha un passo importante, alterna inglese e italiano ed è ispirata allo slow-core, arrivando ad abbracciare gradualmente l’ascoltatore.

Ci hanno messo oggettivamente parecchio, ma valeva la pena di aspettare il primo disco dei Tropea: un piccolo scrigno dal quale le canzoni escono fluide e con naturalezza, poetiche e ricche di significato. Non amo particolarmente l’alternanza italiano/inglese nei dischi, ma qui anche il cambio di lingua è adattato con grazia e si fa apprezzare.

Ma del resto è la cura del dettaglio e della scrittura, il giusto dosaggio degli elementi e delle influenze, a colpire positivamente nelle tracce di un album molto armonico e vario, capace di oscillare tra i generi senza mai forzare i toni. Da ascoltare più volte, e con piacere.

Genere musicale: pop, elettronica

Se ti piacciono i Tropea ascolta anche: Baryonyx

Pagina Instagram Tropea

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