Valeria Caliandro, “La seducente assenza”: la recensione

Anticipato dal singolo Giostre si chiama La seducente assenza il nuovo album di Valeria Caliandro. Con la produzione artistica di Lorenzo Tommasini (già produttore per De Gregori, PGR, CSI, Denise, etc.), la polistrumentista e compositrice pratese indaga ancora più a fondo la sua scrittura densa ed ermetica. Il risultato sono sette brani intensi e ricercati, di cui Valeria Caliandro è autrice e compositrice.

Valeria Caliandro traccia per traccia

Si parte all’evidente ricerca di un livello alto di intensità, con Ogni Forma, con testo ricercato e struttura ad ampliamento progressivo. Con Giostre, come detto primo singolo, c’è un battito (anzi un clap) che offre il proprio ritmo cadenzato a una canzone sofferta e intima, che culmina nelle linee impazzite finali.

Amors apre con il pianoforte e raggiunge in fretta alti livelli drammatici, con la voce che si modula secondo i momenti del brano e il panorama sonoro lentamente mutevole. Corpi celesti ammorbidisce un po’ i toni ma non esce dall’aura cupa che caratterizza il lavoro.

Si apre una breve sezione marinara con la malinconica La Sirena e il Pirata, acustica con sonorità minimali su cui si appoggia la voce. Volumi più alti e drumming marcato in Galeoni, prima che Michelangelo Antonioni chiuda il discorso in modo intenso, cupo e vibrante.

Scrittura di alto livello e grande ricercatezza caratterizzano il lavoro di Valeria Caliandro, che propone un lavoro completo e molto levigato.

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