valerian swing
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Emersi nel 2011 come una delle più interessanti band della scena heavy italiana, grazie al loro secondo album A Sailor Lost Around The Earth, e poi confermatisi, soprattutto a livello internazionale, grazie ad Aurora del 2014, tornano i Valerian Swing da Correggio.

Dopo un cambio di formazione – che ha visto l’uscita del bassista Alan Ferioli in favore della chitarra baritona di Francesco Giovanetti – il trio compie il giro di boa del quarto full lenght. Il nuovo capitolo si intola Nights ed è stato composto la scorsa estate in un tempo relativamente breve per gli standard della band e registrato a cavallo del 2016 e del nuovo anno tra Bologna e Reggio Emilia con le fidate riprese del loro fonico Raffaele Marchetti, per poi essere mixato da Matt Bayles.

Valerian Swing traccia per traccia

A Leaf apre il discorso con una certa dose di aggressività, temperata però da qualche pausa nel discorso. Senza salti si passa poi a Two Ships, moderata e caratterizzata da risonanze profonde e da ritmi più lenti. In questo pezzo emerge un cantato, che arriva però da lontano, quasi sullo sfondo, a interagire con gli strumenti anziché sovrastarli.

Three keys torna a sensazioni post rock morbide e diffuse. Tutt’altre idee quelle di Four Horses, in cui le influenze del metal progressive si miscelano grazie un drumming molto serrato e a linee di chitarra fantasiose. Five Walls dissemina di indizi il percorso, portando all’emersione di forze sempre più potenti e significative lungo la corsa della canzone.

Six Feet è tra i pezzi più tempestosi del disco, con la furia incanalata su binari rettilinei e diretti. Seven Cliffs invece lascia spazio a ripensamenti elettronici, con un drumming nervoso di estrazione jazzistica, anche se la seconda parte del pezzo accelera in maniera sostanziosa. Il finale è la lunga digressione di Eight Dawns, un climax non rettilineo, contrassegnato da inciampi e pause.

Le “notti” dei Valerian Swing sono piuttosto ricche di sensazioni. Il disco è frutto di una struttura strumentale estremamente solida, ma anche di un ottimo connubio tra progettazione e idee che possono sembrare spontanee. Un lavoro notevole.

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