Vasco Brondi: “Chitarra nera” è il nuovo singolo
Da Pascal al carcere di Bollate, da Barcellona a Sanremo, fino ai monaci ex punk. Ma non è proprio un viaggio (mentale) di piacere quello che propone Vasco Brondi con Chitarra nera.
Il primo inedito post Luci della centrale elettrica è più recitato che cantato, ed è un ritratto dai toni drammatici, accentuati da cori femminili che si presentano a ondate.
Sulla propria pagina Facebook Vasco scrive: “Da adesso potete ascoltare Chitarra nera. L’ho scritta senza neanche pensare alla forma che dovrebbero avere le canzoni, è uscita serena e lancinante, già fatta, senza rispettare nessuna regola musicale o di metrica. L’ho registrata su queste armonie come per liberarmene, con la mia voce normale, senza neanche cantare. Irrimediabile perdita, irrimediabile fiducia.
Una specie di poema, noi due come i miti greci ma da noi non si impara niente. Chitarra nera è un film a parte dentro questo disco, è la prima canzone che ho scritto dopo parecchio che non scrivevo più niente e ci tenevo fosse la prima ad uscire. La copertina è un fotogramma dal video girato da Daniele Vicari con protagonista Elio Germano che uscirà la prossima settimana. Una grande emozione condividerla con voi“.
La canzone anticipa Paesaggio Dopo La Battaglia, album in arrivo il 7 maggio. In copertina lo scatto inedito dello storico fotografo Luigi Ghirri. E’ in arrivo anche il video diretto da Daniele Vicari, che vedrà la presenza dell’attore Elio Germano, in anteprima il 6 aprile sul sito di Vasco.
“Chissà che effetto fa/essere normali”
Vasco Brondi, “Chitarra nera” – il testo
Non sai cosa fare
Dicono che sei a Barcellona
E ancora non torni
Oggi digiuni
E ancora non torni
Alcuni capelli sono diventati trasparenti
Ma sei come prima
Quello di prima
Con due dita in gola tornavi sereno
Vincevi Sanremo
Dicevi: “Cosa saremo, cosa saremo?”
Non siamo niente, siamo diventati quasi normali
Mi sveglio all’alba, non guardo le serie
Qui dove vivo non c’è rete, non c’è gente
Neanche più i vecchi che giocano a carte
Qualcuno ogni tanto mi dice che hai smesso
Ma non si sa dove sei
Fuori dagli algoritmi
Forse quando passi non funzionano neanchе le fotocellule
Non si aprono lе porte
Ma cosa c’era dentro di te?
Il male? Il bene?
Qualcosa che sopravvive, che non si arrende
Dicono che il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende
Dicono che il cuore ha delle ragioni che la ragione non comprende
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono celle più ampie, più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre
L’ultima volta, come una colpa, mi hai detto
“Alla fine sei stato l’unico che ha continuato a suonare
Prima eri tu che servivi da bere, sei l’unico che ha continuato a suonare
E adesso hai anche smesso di bere”
Io ti ho detto che bello che è stato perderti
Vederti sparire, sei rimasto a vent’anni
Arriveremo a cinquanta con ragazze che vogliono figli
Che vogliono figlie, che ci vorrebbero normali
Ma siamo animali, siamo animali senza istinto
Quindi ancora peggiori
La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca
Chissà se adesso invecchiando
Anche tu hai iniziato ad interessarti di beni immortali
Dei nomi degli alberi, delle dinività locali
E delle ventenni
No non puoi immaginarti, la musica adesso è un’altra cosa
Tutti cercano di sponsorizzarti, musica e alta moda
Suoni all’Arena, in una palestra, in una parrocchia o sulla Luna
Tutte celebrità
Suoni e fai pubblicità
Suoni e fai pubblicità
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Mi raccomando, se puoi scegliere
Meglio una casa di reclusione che una casa circondariale
Chiedi se c’è posto a Bollate
Ci sono celle più ampie, più attività da fare
Fai chiamare da tuo padre, che fa chiamare da tua madre
Ho imparato delle cose che ti potrebbero servire
Ci sono questi precetti che seguo negli ultimi mesi
Cammino nei boschi, se mi vedi non mi riconosci
Ti ho già detto che mi sveglio all’alba e dormo
Dormo benissimo adesso
Nel monastero buddista c’erano molti monaci e monache
Della nostra età
Addirittura dei monaci ex punk
Tu gli diresti
“Giù le mani dalla mia anima
Anime salvatrici
Non diventeremo perfetti mai
Non illumineremo nessuno”
Pieni di difetti, niente di cui vergognarsi
Anzi, li facciamo vedere meglio salendo sui palchi
Sotto le luci a gridare “guardami!”
“Guardami! Sono così!”
La casa dove stavamo è diventata famosa
La zona è migliorata, adesso vale una fortuna
Anche questa piccola città è diventata fascista
Ma passerà, questa ondata di merda passerà
Passerò ore in verticale sulla testa
A meditare, a lasciarmi respirare
Tua madre ti voleva curare con olii essenziali
Segni zodiacali, ti voleva guarire
Chissà che effetto fa essere normali
La tua chitarra nera dov’è finita?
Te la sei venduta?
Come il mio basso su eBay
Finito su un’isola greca
Sognavo che facevo il mio vecchio lavoro quando tornavo
Quello di quando avevo diciot’anni e c’erano ancora tutti
Tutti a pezzi e senza figli, sorridenti
Chissà cosa disegni, se ancora disegni
Ho saputo quello che è successo, me l’hanno detto
Se eri fortunato, finivi a Bollate
Non a Ferrara nella casa circondariale
Lì era una casa di reclusione
C’erano docce più calde, attività da seguire
Era più facile da sopportare
L’hanno detto a tuo padre, che l’ha detto a tua madre
Così non doveva finire
Chissà se hai avuto un’ultimissima notte d’amore
Ci vediamo nella prossima vita
Mi ricomincerai a salutare
Ti ricomincerò a salutare
Siamo stati sempre pieni d’amore
Pieni da scoppiare
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