Vercingetorige, “Vercingetorige”: recensione e streaming

vercingetorige

Dopo l’esperienza decennale come cantante, chitarrista e autore nella band La Madonna di Mezzastrada, Fabio Ripanucci riparte con una nuova esperienza che dà il titolo all’album omonimo: Vercingetorige. Dopo essersi dedicato alla produzione di svariati progetti indipendenti, Fabio Ripanucci si presenta con una nuova veste da solista in un progetto puramente sperimentale.

L’album, che comprende sette brani, è un viaggio introspettivo in un connubio di musica elettronica e pragmatica, pragmatismo che si rispecchia nell’ermetismo dei titoli delle tracce di una trasposizione artistica che, a detta di Vercingetorige “Sono un corollario di rovine ontologiche mai chiare e definite, evocative sia in termini di lirica che di ricerca sonora”.  Un lavoro che vede la collaborazione dello studio di registrazione La cura dischi di Perugia.

Vercingetorige traccia per traccia

Si parte da lontano con le sonorità di Comunione, che parla di ponti, con un’evoluzione elettronica in atmosfere molto inquietanti.

Più tranquilla Voce, che apre in acustico, per poi acquisire un passo quasi danzato, parlando di notti non dormite e di pensieri ossessivi.

Si rimane in tema con Sonno, che si propone in modo ovattato, costruendosi su piccoli giri di chitarra. Il brano cresce in modo proporzionale e continuo, arrivando a flussi sonori importanti.

Arriva tardi il cantato in Polistirolo, dopo un’introduzione prolungata e piuttosto notturna. Molto più oscure però sono le idee che porta con sé Sepolto, soprattutto durante una prima parte piuttosto funerea, capace poi di cambiare e animarsi nel finale.

Si procede poi con una più elettrica Sovrappiù, che fa leva su loop di chitarra e di concetto, per poi far crescere un brulichio molto fitto di suoni e percussioni. Si chiude con Luce, brano solenne e allungato che accompagna con calma e suggestione verso il congedo.

Grande comandante dei Galli sconfitto da Giulio Cesare, Vercingetorige fu a lungo incubo dei Romani nel I secolo a.C. Che relazione abbia il comandante celta con l’avventura sonora di Ripanucci non è dato sapere, tuttavia nel disco si riscontra uno spirito ribelle e mai domo, che prende direzioni per lo più elettroniche, per un disco plastico e ben scritto.

Genere musicale: alternative

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