Dopo aver autoprodotto un demo e un ep è arrivato il primo album per We Melt Chocolate (S/t), anticipato dal singolo Everjoy. Il disco esce su Annibale Records. Il disco è stato registrato con Gabriele Doria e mixato da Matteo Magrini a Firenze, masterizzato da Karl Skivington (membro di Spotlight Kid, ha lavorato con gruppi come Secret Shine, Seasurfer, Is Bliss, Deep Cut, Pinkshinyultrablast e molti altri).
In questi anni i WMC hanno aperto per varie band di fama internazionale come The Shivas, Holy Wave, The Asteroid No.4, The Underground Youth, His Clancyness e Your 33Black Angels.
We Melt Chocolate traccia per traccia
Si parte da una traccia lunga, coerente e piuttosto dolorosa come Let Go. Gli oltre sette minuti del brano fanno entrare tardissimo il cantato, per aggiungere altri coltelli di ghiaccio al discorso.
Molto più netti i contorni di 12 Hours, che acquista forza dal drumming e dalla chitarra benché nel cantato siano presenti numerose sfumature dream.
Ecco poi Everjoy, scelta come singolo anche grazie alla sua potenza e fluidità.
Risonanze profonde e ritorno integrale allo shoegaze (non che l’avessero abbandonato nei pezzi precedenti, ma ci giravano un po’ in giro) con Blue Hair Girl.
Si ammorbidisce un po’ l’atmosfera con Wishful, che però recupera in potenza di fuoco con il procedere del brano.
Picchiata e incisiva, ecco Orange Sky, pezzo che si fa voluminoso e contrastato.
Si passa poi per Space Girl, altra ragazza del disco che si trova un pezzo costruito attorno piuttosto robusto e poco “spaziale”.
La chiusura del disco è affidata a Golden Eyes, titolo quasi da 007, ma il pezzo è un congedo morbido e un po’ malinconico dall’album.
Molto fluido, il disco di We Melt Chocolate scivola via quasi senza sforzo, ma con rilevanti impennate di energia che rendono il tutto più interessante.