Willie Peyote: “Bloody Mary” è il nuovo singolo
E’ disponibile in tutti gli store digitali Bloody Mary featuring Pugni e Fudasca (che ne ha curato la produzione), il nuovo singolo di Willie Peyote.
“Dicono che a livello di valori nutrizionali il terzo Bloody Mary vale come un pasto” ha commentato Peyote con una battuta sui social l’uscita del brano.
L’inedito arriva dopo la pubblicazione di Sulla Riva del Fiume, la prima parte dell’album che andrà a chiudere la trilogia Sabauda iniziata con Educazione Sabauda (2015) e proseguita con Sindrome di Tôret (2017), un lavoro registrato in presa diretta e, sia come suoni che come attitudine, un ritorno alle origini di Peyote.
Sulla Riva del Fiume non ha dietro un vero e proprio concept ma “la voglia di fare della musica che ci piacesse. Avevo voglia di fare musica che mi piacesse scrivere, suonare, registrare. È un disco più di pancia che di testa anche se ovviamente la testa non è possibile allontanarla del tutto dalla mia vita. È un disco sulla voglia di fare musica, sulla reazione uguale e contraria al disco precedente (“Pornostalgia”) che sente l’influsso del tour e della musica che ascolto continuamente, che mi stimola da sempre come Paolo Conte, Amy Winehouse e Arctic Monkeys”, racconta Willie Peyote.
Questo, secondo Willie Peyote, è un disco al plurale: scritto, suonato, prodotto a più mani insieme alla sua band, amici e musicisti con cui ogni volta si ritrova sul palco: “abbiamo provato i pezzi prima di andare in studio a registrarli esattamente come quando proviamo per andare in tour e il risultato è stato quello di brani che sono cambiati in studio grazie alla band. Sono molto soddisfatto del risultato, il piacere che ho provato nel fare questo disco va oltre al disco stesso, oltre il dovere”.
Ad anticipare l’uscita di Sulla Riva del Fiume è stato il 25 aprile (giorno scelto non a caso) “Giorgia nel Paese che si meraviglia”, la storia di un amore mai davvero finito, quello tra una parte dell’Italia e il fascismo. “Come quando due ex fidanzati si rincontrano dopo tanto tempo e si ritrovano ancora innamorati (come l’Italia e il Fascismo). Basta una scintilla per riaccendere la fiamma e farla tornare ad ardere come allora”, racconta Willie Peyote.
Oltre a Giorgia nel Paese che si meraviglia l’album contiene Cosa te ne fai (“è un brano su cui abbiamo lavorato a lungo, un riff di chitarra con qualcosa di sexy dove si poggia il racconto di una relazione ma in questo caso è una relazione sbilanciata dove da una parte c’è chi vuole qualcosa in più e dall’altra chi accetta di accontentarsi delle briciole pur di non perdere l’altro”), Sulla Riva del fiume (il richiamo al Po, da buon torinese, ovviamente è presente ma nella mente di Peyote la riva del fiume non è solo quello della sua città ma più in generale la riva dei fiumi che attraversano i grandi centri urbani italiani e internazionali, da Roma a Parigi e Londra, per esempio), “Buon auspicio” (un pezzo che riporta alle orecchie echi di Paolo Conte, dove il piano è molto centrale in un’atmosfera noir).
“Ogni volta che devo andare in Stazione passo davanti a una palestra e mi ritrovo a vedere persone che corrono mentre da fuori tutti possono vederli. Se da una parte trovavo assurda quella situazione dall’altra invidiamo la loro disciplina, l’essere così rigorosi con se stessi cosa che io non sono affatto”
Piani è il brano che più di tutti esprime musicalmente il tributo a quei suoni vintage e soul che dalla Motown arrivano fino a Amy Winehouse e che da sempre Willie Peyote e la sua band amano portare dal vivo (“è un pezzo d’amore, il brano più leggero del disco. Ci piaceva l’idea della dimensione sonora di un certo genere, un vestito sonoro, più che concettuale”). A chiudere questi primi sei brani Narciso, dove ritorna come in altri pezzi precedenti di Peyote la paura del fallimento, l’ansia da prestazione proiettata addosso dalla società performativa in cui viviamo (“un brano dal gusto vintage, un pezzo che sembra allegro ma nasconde una vena non così gioiosa”).
Grazie a sei album pubblicati dal 2011 al 2022 (ognuno di questi utile a comprendere la complessa anima musicale e autoriale dell’artista torinese) e un lungo elenco singoli e collaborazioni, Willie Peyote (al secolo Guglielmo Bruno) ha costruito un rapporto davvero unico con il suo pubblico che lo ha sostenuto negli anni apprezzando soprattutto live la sua capacità di maneggiare il palco accompagnato da una band sempre composita e di grandi professionisti.