Dieci anni di attività musicale insieme, ma primo album ufficiale: gli Wops pubblicano Il giorno onirico, dodici tracce in cui si rintracciano indizi di psichedelia, rock, dream pop. Le influenze vanno dalla psichedelia classica fino a quella americana di generazioni più recenti e indie. Gli Wops sono: Fabrizio Piergiovanni (batteria) Marco Amoroso (basso) Alessandro Caruso (chitarre, tastiere e voci) e Francesco Rita (chitarre, tastiere e voci). Il nome della band è un termine denigratorio nei confronti degli italiani immigrati inventato dagli americani a inizio Novecento.
Wops traccia per traccia
La prima canzone è Ora mi alzo, un’alba acustico/psichedelica per il disco, con impronte floydiane distribuite. Senza soste si passa a L’Oro in Bocca, molto più ritmata e meno sognante, anzi con un drumming molto concreto e aggressivo. La deriva dream si prende soltanto la parte finale del pezzo, in questo caso. Cori e dissonanze in Funesto, altrettanto arrembante e con un giro di chitarra incisivo.
Non si abbassano i ritmi, ma i toni sì, con Lady 88, comunque intessuta su un drumming molto rapido e su volumi in crescita. Influenze psych-folk e caratteristiche vintage per A me mi, mentre La Ballata delle mine aggiunge qualche idea in campo pop. Toni improvvisamente bassi e morbidi quelli di Lei mi dice, sussurrata ma con uno sviluppo in campo ancora una volta onirico.
I molti dinieghi di Vinavil risuonano malinconici e profondi. La seconda parte del pezzo rivela però un’anima elettronica e punteggiata di ritmo in maniera quasi del tutto inopinata. Ripresa amplia i concetti e funge da intermezzo prima de Il Lancio, pezzo che costruisce un climax ritmico ma con pause meditative. Dopo la seconda parte di Ora mi alzo, ancora acustica e morbida, il disco si chiude con L’arte del sonno, aperta da una telefonata dai toni nervosi e cinematografici, progressivamente affogata in sonorità in aumento.
Ottima personalità e buone idee per gli Wops, che riescono ad amalgamare idee e influenze in modo creativo, per ottenere un lavoro organico e con ottimi livelli di intensità.
Se ti piacciono gli Wops assaggia anche: I Rumori di Via Silvio Pellico