Gli Yamabushee sono un nuovo progetto guidato dal bassista e compositore Dado Penta, che ha rimescolato le carte dei suoi primi 26 anni di carriera, con compagni di viaggio di eccezione (Ivan Piepoli, Giuseppe Pascucci e Guido Vincenti, sul disco anche con i due fiati-guest Donny Balice e Gianni Binetti). La band pubblica Music for lonely souls, un album denso di commistioni e rimandi tra noise-rock, jazz d’avanguardia e influenze etno, con un alternarsi di musica strumentale, temi dagli eco pulp cinematici, post-rock e canzoni dai sapori new-wave. Disco co-prodotto, registrato e mixato con Tommy Cavalieri (Studio Sorriso di Bari).
Yamabushee traccia per traccia
Si parte da Maya, strumentale cinematografico con evidenti tracce western che fa spazio a Mosquito Sabbath, in cui entra la voce in modo delirante e psichedelico. Si parte dai Calexico per approdare a mete improbabili e distorte, con i fiati ad aiutare in sottofondo. Un po’ di pausa arriva con Enigma no more, escursione melodica e notturna con qualche caratteristica swing. Cambio di argomento e di atmosfere con Ius Primae Noctis, che si immerge in acque rock blues leggermente minacciose. Inquietudini sottili si disegnano in The Prototype, che poi deraglia in derive noise e sperimentali.
Impeti melodici animano Emptiness, in cui un finale rock in crescita emerge da una prima parte molto tranquilla. Ilysm & Om invece non è calma, ma parte da considerazioni di meditazione orientale per far crescere un movimento, del tutto strumentale, che porta con sé qualche idea progressive (stile King Crimson). Poe’s lament è un altro pezzo strumentale che mette in piedi una sorta di funerale in stile Big Band a New Orleans.
Dopo le altre inquietudini che si registrano in Drone’s design, si passa a una molto più intima Lotus seeds, contrassegnata dalla tromba che si muove su paesaggi minimal. Si chiude con In heaven (lady in the radiator song), altro episodio melodico ma curioso e con una struttura singolare.
Album ricco di contenuti e di contrasti, quello degli Yamabushee. La band costruisce su basi musicali molto solide per proporre contenuti non banali e dotati di notevoli dosi di creatività.