Namastereo (La Lumaca Dischi / Audioglobe), il terzo album di Giuseppe Costa, in arte Yosonu. All’interno del disco la collaborazione eccezionale di Enrico Gabrielli che arriva “a sorpresa” con ben 6 clarinetti bassi nel brano Cucumanda, primo estratto uscito con videoclip.

Un album in cui Yosonu ha suonato batterie elettroniche, percussioni, voci, kalimba, beatbox, marranzano vietnamita, body percussion, bidoni e oggetti e che rappresenta per la one man orchestra il manifesto del suo nuovo sound, il free-pop.

“Libero, psichedelico, articolato, evocativo, ossessivo, politico, elettronico, industriale, popolare –  racconta il polistrumentista calabrese – L’utilizzo del suono degli oggetti e lo studio delle possibilità della voce passano da una massiccia effettistica, che rende il lavoro più vicino a sonorità sintetiche/industriali e spesso psichedeliche.

Complesse poliritmie, riff in loop che divengono “mantra”, uso di oggetti quotidiani, voci filtrate e diplofonie sono il trademark di questo esperimento dalle influenze molteplici e singolari: dagli Area a Bobby Mc Ferrin, dai Justice agli Einstürzende Neubauten”.

Yosonu traccia per traccia

Si parte, e si parte forte e strano, con 38.515 712, numero misterioso che è scandito da fiati e archi, con uno struggimento che si costruisce una nota per volta.

Cucumanda, che prevede la partecipazione di Enrico Gabrielli e che si muove tra fiati, strombazzamenti e vocalità gutturali, in una sorta di colata sonica che ha tratti surreali.

Battiti di genere assortito sono quelli che emergono da Tristi per caso, tra handclap e situazioni industrial, ma anche vocalità improvvise e sorprendenti.

Inquietante e in crescita continua, Mono Moon si qualifica per ulteriori vibrazioni sperimentali trasmesse.

Una voce femminile molto dolce, quella di Lavinia Mancusi, è invece il primo elemento di rilievo di Silence, poi piuttosto tribale nel suo prosieguo.

Percussioni minimali, prevalenza della voce e inquietudine molto diffusa si dispiegano in This journey, oscura e quasi religiosa, per certi versi.

Davvero enigmatica ?, che poggia su basi di drumming molto forti e appoggia domande senza risposta A carattere social nel percorso.

A cappella See more, con voci “strumentali” e un cantato/recitato/sussurrato che serpeggia nel brano.

16.164 102 chiude il disco con una prima piccola parte strumentale e una ghost track, diciamo così, particolare.

Le caratteristiche sperimentali del disco di Yosonu non impediscono al musicista di sviluppare un lavoro godibile a più livelli, denso nei contenuti e molto significativo.

Genere: sperimentale, ambient

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