Zen Circus @Balena Festival: report e gallery
Appino, Ufo, Karim e il Maestro Pellegrini sono tornati a Genova, nella pancia del Balena Festival. Il palco è sempre lo stesso, all’Arena del Mare, quello con i traghetti che passano dietro agli artisti che suonano, con la Lanterna a dare riferimenti anche a chi si sente un po’ spaesato. In questa serata di fine luglio in riva al mare, però, la pioggia ha deciso di farla da padrona, regalando grandi gocce proprio mentre il concerto degli Zen Circus stava prendendosi il suo spazio sulla grande piazza genovese.
Nonostante abbiamo ormai perso il conto di quante volte abbiamo avuto il piacere di fotografare, ascoltare e cantare a squarciagola le canzoni della band toscana del nostro cuore, certe emozioni sembrano non voler proprio passare: sarà che la scaletta proposta contiene un mix ben bilanciato di pezzi immortali, anche se ormai un po’ datati, e sapienti estratti delle ultime produzioni. Sarà che alla fine è impossibile rimanere indifferenti di fronte ai pilastri del rock made in Italy, anche se nel frattempo sia tu che loro continuate a invecchiare. Sarà che il giro di basso di Ufo e la chitarra di Appino continuano a essere una delle poche certezze musicali che atavicamente ci portiamo appresso, come battiti del cuore.
Ed è così che si comincia: sulle note della Terza Guerra Mondiale, sempre più attuale a ogni candelina spenta, inizia la giostra, e prosegue inesorabile verso Catene e Non voglio ballare. Poi la pioggia, le battute, il continuo punzecchiarsi del gruppo di amici che, su e giù dal palco, sembrano ancora i ragazzi di sempre.
Immancabile sfida sui gommoni sulle teste del pubblico tra il Maestro Pellegrini e il buon Appino, che a colpi di squali gonfiabili intermezzano l’esecuzione di Ragazzo Eroe poco prima di rivolgersi a quello ligure, che non ha tempo di andare in via Prè e che sa che dal letame non nasce niente. Una sfida che ha visto far capolino tra il pubblico anche Elena, la first lady, divertita e sorridente.
Pugni al cuore inevitabili sulle note di L’amore è una dittatura, interpretata dal solo Andrea perché ‘gli altri volevano andare a fumare’ e che spacca in due anche il più duro degli ascoltatori. C’è anche il tempo di ballare, ovviamente: su brani come Vecchi senza esperienza, I qualunquisti e Nati per subire, per poi arrivare al gran finale.
Come sempre, parte L’anima non conta, cantata a squarciagola anche da chi ha accompagnato la fidanzata ma non è che fosse proprio convinto, e da Viva, chiusura immancabile sempre e comunque di ogni live degli Zen Circus. La consapevolezza che per qualche anno non li rivedremo più proviamo strane sensazioni: sappiamo che Appino sta lavorando al suo terzo disco solista, sappiamo che a dispetto dei pronostici gli anni stanno passando inesorabili su tutti noi, ma avere la certezza di ritrovare facce amiche sul palco un po’ ci mancherà, anche se al loro ritorno ci troveranno sempre qui: con il cielo stellato o sotto la pioggia, comunque pronti ad andarcene tutti affanculo insieme.
La lunga serata di Balena Festival è iniziata con Alice Fregoso, vincitrice del Contest Genvision, Leyla El Abiri, che abbiamo avuto il piacere di ascoltare anche al Lilith Festival; e De Relitti, cantautore irriverente e divertente.