Zerella: canzoni uscite dalla cameretta

Sotto Casa Tua è il disco d’esordio, anticipato dal video di Nico visibile qui sopra, in uscita il prossimo 6 aprile per Seahorse Recordings e distribuito da Audioglobe, di Zerella, band “cantautorale” che affonda le radici nella canzone d’autore italiana, nel rock d’oltremanica anni 90 e nelle influenze pop del nuovo millennio.

Zerella infatti non è soltanto il cognome di Ciro, cantautore classe ’93 cresciuto tra i dischi e le cassette della sua vecchia casa, ma anche una vera e propria band, che si completa con Alessio Vito (chitarre e cori), Gianluigi Pilunni (basso) e Remo Radica (batterie, tastiere). Abbiamo rivolto a Ciro qualche domanda.

Una ricca esperienza dal vivo ma “Sotto casa tua” è il tuo/vostro esordio: come arrivano fin qui gli Zerella?

Il progetto ha subito un’evoluzione particolare. Quando iniziai a scrivere le prime canzoni mai avrei pensato che un giorno delle mie canzoni sarebbero uscite dalla mia cameretta e non lo dico per modestia, ma perché semplicemente non avevo mai considerato questa opportunità. Arriviamo a questo disco d’esordio nel momento giusto, mi sentivo e ci sentivamo pronti, senza la sensazione di aver affrettato le cose, e questo  è importante.

Mi sembra che il disco si collochi in qualche punto tra il rock e la canzone d’autore. Quali erano le premesse del disco durante le lavorazioni?

Le premesse erano esattamente queste. Essendo testo e musica scritti da me e arrangiati con la band, l’impronta primaria è la mia. A ogni modo, il lavoro che faccio con i ragazzi in sala per arrangiare i pezzi è determinante. Personalmente puntavo a fare un disco che spaziasse dal cantautorato italiano (vecchio e nuovo) ad alcune sonorità 90s che mi hanno influenzato tantissimo da adolescente e non. Alla fine, non mi piace etichettare il lavoro altrui, figurati il mio. Sicuramente una volta chiuso il disco mi sono reso conto che invece è anche un prodotto potenzialmente molto eterogeneo e quindi anche ”pop”.

Come nasce la canzone d’apertura del disco, “Nico”?

Nico è il primo singolo estratto del disco. Nasce da una collaborazione con un ragazzo della mia città; mi chiedeva sempre di scrivere qualcosa insieme e alla fine ci siamo riusciti. Lui ha sempre sminuito il lavoro che ha fatto perché io ho scritto gran parte del testo; lui però ha avuto l’idea della storia.

Succesivamente ho deciso di approcciare  il tema delle dipendenze in modo  crudo e diretto. Ci trovi parole ed espressioni come ”cesso del Sert”; ”non si fa più”; ”voglia di scopare”; se vogliamo, quindi, il registro linguistico è molto forte e anche ”volgare” , non nel senso negativo del termine ma esattamente come era inteso ai tempi del medioevo e, cioè, popolare.

Il videoclip del brano, invece, diretto da Ciro Rusciano è stato girato nel paese-fantasma di Conza della Campania (AV).

Quali sono i vostri capisaldi musicali?

Ti dirò una cosa scontata e a cui probabilmente sei abituato: tutti e quattro abbiamo ascolti abbastanza diversi e questi vengono fuori soprattutto in fase di arrangiamento. Ma è un bene. Per quanto riguarda la stesura dei pezzi veri e propri, visto che vengono fuori dalla mia penna, risentono soprattutto delle mie influenze musicali.

E non posso non citarti cantautori come De Gregori, Fossati, Ciampi, Neil Young o Le Luci della Centrale Elettrica. Oltre il rock d’autore e quello “british” ascolto molta musica elettronica, ma nel disco questa influenza è ”nascosta” abbastanza bene.

Avete già aperto concerti di nomi molto importanti. Cosa avete in programma dal vivo dopo l’uscita del disco?

Dal vivo stiamo preparando un set che integrerà un paio di cover di grandissimi pezzi pop italiani a tutto il disco. Difficile dire cosa succederà, sicuramente abbiamo in programma di portarlo in giro per l’Italia e di suonare in tutti i luoghi idonei alla musica, in maniera abbastanza trasversale.

Basti pensare che abbiamo scelto di fare il release party in teatro, cosa che per i cantautori moderni è abbastanza inedito mentre negli anni Settanta era piuttosto usuale mentre nell’ultimo anno abbiamo aperto concerti per Marlene Kuntz, Giorgio Canali o Gazebo Penguins in contesti molto più rock.

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