Zero è un progetto musicale nord-italiano con base a Thiene (VI) nato nel 2015 dalle ceneri di una band precedente chiamata Zero Fucks Given. Il nuovo progetto porta influenze progressive e djent alla base metalcore che la vecchia band aveva già, creando un mix di musica aggressiva e melodica con la moderna componente djent.
Zero è: Matteo Nardello (basso), Marco Zavagnin (voce), Jacopo Bidese (batteria) e Tommaso Corrà (chitarra).
Zero traccia per traccia
Si parte (forte) da Overwhelming waves, che in realtà ha un’intro molto morbida e melodica che però lascia spazio presto alla potenza di fuoco della chitarra, salvo poi chiudere di nuovo sul morbido.
Arriva da lontano Goodbye, Brother Sea, il primo pezzo cantato, in modo corale e piuttosto urlato, che picchia duro e incide forte.
Molto torrenziali i suoni che caratterizzano Before You Judge, che si riconnette in qualche modo alle radici metal ma che è costellata da raffiche di drumming ad altissime velocità.
Stronger than ever è un fuoco di fila pressoché ininterrotto e con pochi spazi di pausa. The Way Through invece comincia in modo più ambiguo ma si irrobustisce subito.
La title track Waves of Griefs, Seas of Regrets arriva con urla forti ma anche con un mood molto drammatico.
Un certo dualismo tra potenza e melodia caratterizza anche Future Debts, che introduce anche una seconda voce a variare il panorama.
Fasi diverse e conflittuali quelle che caratterizzano i profili di Choosing Oblivion, forse la più “progressive” del disco e non solo per la lunghezza oltre i sei minuti. Uscita strumentale e molto variegata dal disco quella che propone Yearning Shores.
Prova molto consistente per gli Zero, sicuramente ben inseriti nella propria corrente di riferimento e portatori di atmosfere feroci ma anche aperte a influssi più melodici, qui e là.
