Fuori su tutte le piattaforme digitali il nuovo ep degli Zeronauta dal titolo piùomenozero. Canzoni insonni e addormentate, canzoni arrabbiate o solo un po’ scazzate, più allucinate che allucinogene. Musica per chi deve riempire il proprio vuoto, ma anche per chi ha semplicemente voglia di nuotarci dentro.
In questo disco la band fiorentina passa da suoni aggressivi a ballate più dolci, mantenendo sempre uno sguardo disincantato sulla loro realtà. Con un linguaggio che oscilla fra la rabbia e l’ironia, i testi ci accompagnano in serate apparentemente apatiche, trascorse fra attimi di caos e insistenti nostalgie.
Zeronauta traccia per traccia
Chitarre molto distorte e vibes molto anni ’90 per la scoperta di atlantide, continente perduto ma anche sorta di rifugio. Il cantato è un po’ a bocca stretta ma l’impatto è potente.
Così come con intatta, abrasiva e aggressiva ma anche molto aperta, con qualche alternanza tra il chiaro e lo scuro. Il sound è avvolgente e i ritmi molto alti.
Ballatona un po’ alla Negrita, ecco poi tragicomico, che approfondisce toni un po’ più intimi, così come iceberg, che parte lenta e poi si allarga progressivamente. La voce si alza a inseguire probabilmente rimpianti.
Ecco infine piùomenozero, la title track, che prosegue lungo la linea del suono più contenuto e delle traiettorie più sotterranee, anche se poi il finale è decisamente rumoroso.
Confesso che trovo un po’ artefatto lo stile di cantato, ma nel complesso il lavoro degli Zeronauta è ottimo e merita considerazione, soprattutto se si è alla ricerca di nuove vibrazioni provenienti dai decenni migliori del rock italiano.
