Esordio per Zuin: dopo la performance sul palco del Primo Maggio Roma e la pubblicazione a maggio dell’ep Io non ho paura, arriva con l’etichetta Volume! Per tutti questi anni, il disco d’esordio del cantautore.  

«Questo disco racchiude i miei primi 30 anni di vita, i ricordi di infanzia, il rapporto con la mia famiglia, parla di sogni, di amicizia, di amore e di paure, è il disco più personale che potevo scrivere.

Ho iniziato a scrivere queste canzoni in un momento di spaccatura, di cambiamento nella mia vita, il momento giusto per mettermi a nudo ed esorcizzare le mie paure, per prendere forza dalle mie insicurezze.

Per questo motivo ho voluto tenere un approccio molto spontaneo alla struttura, agli arrangiamenti, alle liriche, per permettere alle persone che lo ascoltano un facile accesso alle mie esperienze nella speranza ritrovino qualcosa di loro stessi nelle mie canzoni.»

Zuin traccia per traccia

C’è una chitarra acustica in apertura di Fantasmi, primo brano del disco. L’impronta è cantautorale anche se ci sono echi di rock americano, soprattutto quando entra una chitarra elettrica piuttosto evocativa.

Io non ho paura riparte dalla sei corde classica ma qui i ritmi salgono subito, con una netta attività del drumming, per un brano rumoroso e molto energico.

C’è una certa nostalgia sul fondo della ballad Monza Saronno, che diffonde una malinconia da distanza.

Si entra in universi di serie televisive (nella fattispecie, si parla della ben nota 13) con Hannah Baker, che parla di ossessioni che tolgono il respiro.

Si rallenta con Credimi, piuttosto urlata e con dei picchi di intensità molto appassionati. Oh mio Dio! ha un’impostazione di rock moderato, e con una struttura che prevede anche il ritornello, di stampo classico.

Sottopelle torna a spegnere le luci, per raccontare una storia di relazioni difficili e contrastate.

Storie di amicizia, anche in questo caso con difficoltà, in Caro amico (ti sfido), che prosegue nel range delle canzoni non troppo veloci.

Così come Il profumo di un albero, che pure si anima in maniera progressiva allargando i propri orizzonti sonori.

Si chiude con Bianco, scelta come singolo, che ha un passo lento, un procedimento orchestrale e la voce di Daniela D’Angelo a fornire supporto.

Impostazione tradizionale ma idee buone, quelle di Zuin, che traccia un percorso molto interessante lungo le dieci canzoni del suo esordio, ricco di qualità e attenzione.

Genere: cantautore

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